Arthur Rimbaud: differenze tra le versioni

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[[File:Rimbaud manuscrit Voyelles.jpg|thumb|right|300px|manoscritto originale di una poesia]]
 
*''Non dirò niente, non penserò niente: ma | L'amore infinito mi salirà nell'anima, | E andrò lontano, più lontano, come uno zingaro | Nella Natura, – felice come con un donna.'' (da ''Sensazione'', vv. 4-8)
*''Il [[Sole]], focolare di tenerezza e vita, | Versa amore bruciante alla terra estatica, | E stesi nella valle noi sentiamo | Che la terra è nubile e trabocca di sangue; | Che il suo seno immenso, gonfiato di un'anima, | È amore come dio, è carne come donna, | E in sé racchiude, pregno di raggi e linfa, | Il vasto brulicare di tutti gli embrioni! | E tutto cresce, e tutto sorge! | – [[Venere]], oh Dea!'' (da ''Credo in Unam'', vv. 1-9)
*''Da mille anni e più la dolorosa Ofelia | Passa, fantasma bianco, sul lungo fiume nero; | Da mille anni e più la sua dolce follia | Mormora una romanza al vento della sera. | La brezza le bacia il seno e discende a corolla | Gli ampi veli, dolcemente cullati dalle acque; | Le piange sull'omero il brivido dei salici, | S'inclinano sulla fronte sognate le giuncaie.'' (da ''Ofelia'', vv. 5-12)
*''No, a diciassette anni non si può essere seri.'' (da ''Romanzo'', v. 1)
:''Quando hai diciassette anni non fai veramente sul serio.'' (1969)
*''Poi sentirai sulla guancia un solletico... | Un bacio leggero, ragno impazzito, corre | Su e giù per il collo...'' (da ''Sognato per l'inverno'', vv. 9-11)
*''Me ne andavo, coi pugni nelle tasche sfondate; | Anche il mio paltò diventava ideale; | Andavo sotto il cielo, Musa! ed ero il tuo fedele; | Perbacco! quanti amori splendidi ho sognato!'' (da ''La mia Bohéme (Fantasia)'', vv. 1-4)
*''Benigno come l'Iddio del cedro e dell'issopo, | Piscio verso gli oscuri cieli, alto e lontano, | Con l'acconsentimento dei grandi eliotropi.'' (da ''Orazione della sera'', vv. 12-14)
*''A sette anni, faceva romanzi sulla vita | Del vasto deserto, dove splende una Libertà felice | Sole, foreste, savane, rive!'' (da ''I poeti di sette anni'', vv. 31-33)
*''Attruppati fra i banchi di quercia, in cantucci di chiesa | Tiepidi dei loro fiati puzzolenti, con gli occhi | Volti agli stalli ruscellanti d'oro e a cantorie | Di venti musi mugghianti salmi sacri; | Come un profumo di pane fiutando odor di cera, | Felici, umiliati come cani battuti, | I Poveri al loro signore e padrone, il buon Dio, | Offrono gli oremus risibili e cocciuti.'' (da ''I poveri in chiesa'', vv. 1-8)
*''A nera, E bianca, I rossa, U verde, O blu: vocali,'' (da ''Vocali'', v. 1)
*'' La [[stella]] piange rosa in seno alle tue orecchie, | L'infinito rotola bianco dalla nuca alle reni | Il mare ingemma fulvo le tue mamme vermiglie | L'Uomo dà sangue nero al tuo fianco sovrano.'' (da ''La stella piange rosa'', vv. 1-4)
*''Mentre scendevo lungo Fiumi impassibili, | Non mi sentii più guidato dai trainanti. | Pellirossa chiassosi li avevano inchiodati, | Nudo bersaglio, ai pali variopinti.'' (da ''Battello ebbro'', vv. 1-4)
*''Ghiacciai, soli d'argento, madreperla dei flutti, cieli | Di brace! Immondo arenarsi in fondo a golfi bruni | Dove serpenti enormi divorati da cimici | Cadono, con fosci odori, dagli alberi tòrti!'' (da ''Battello ebbro'', vv. 53-56)
*''Leggiadro come angelo è il [[cielo]] | Comunicano l'onda e l'azzurro. | Esco. Se mi ferisce un raggio | Soccomberò sul muschio.'' (da ''Bandiere di Maggio'', vv. 7-10)
*''Ho avuto tanta pazienza | Da scordare per sempre; | Sofferenze, timori, | Son finiti su in cielo. | E la sete malsana | Mi oscura le vene.'' (da ''Canzone della torre più alta'', vv. 13-18)
*''È ritrovata. | Che? – L'Eternità. | È il mare andato via | Col sole.'' (da ''L'Eternità'', vv. 1-4)
:''È ritrovata. | Che? – L'[[Eternità]] | È il mare andato | Con il sole.'' (1969)
*''Il [[lupo]] urlava sotto le foglie | Sputando le piume più belle | Del suo pasto di polli: | Come lui mi consumo.'' (da ''Il lupo urlava'', vv. 1-4)<br />{{NDR|Diana Grange Fiori, Mondadori, 1992}}
 
===Stupra===
*''Un tempo gli animali montavano anche in corsa, | Con il sesso fasciato di escrementi e di sangue. | I nostri padri ostentavano il membro fieramente | Dalla grana del sacco e da guaìne aperte.'' (''I'', vv. 1-4)
*''I nostri deretani non sono i loro. Spesso | Ho visto gente sbottonata di là da qualche siepe | E, nei bagni impudichi in cui l'infanzia gioca, | Osservavo gli scorci e gli effetti dei culi.'' (''II'', vv. 1-4)
*''È l'estatica oliva e il flauto carezzevole, | È il tubo ove scende la mandorla celeste, | Femmineo Canaàn cinto agli umidori.'' (''III'', vv. 12-14)<br />{{NDR|Diana Grange Fiori, Mondadori, 1992}}