Università: differenze tra le versioni

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*Lo sfacelo della scuola e dell'università in [[Italia]] sono sotto gli occhi di tutti, ma chi è il colpevole? La [[Letizia Moratti|Moratti]], attuale ministro del governo di centro-destra, oppure [[Luigi Berlinguer|Berlinguer]], ministro del precedente governo di centro-sinistra? Secondo Roberto Alonge tutto comincia con il '68, che ha aperto l'università a ogni tipo di diplomato, e che ha distrutto non solo il principio di autorità, ma anche quello della meritocrazia. Dal '68 a oggi, per i docenti (della scuola e dell'università) ci sono stati sempre e solo sanatorie e assunzioni in ruolo ope legis, cioè senza concorso, qualche volta camuffate. E i docenti sono diventati fatalmente sempre meno preparati, sempre più ''asini calzati e vestiti''. Una famiglia e una società senza più gli antichi valori dello studio, della disciplina, dell'abnegazione hanno costretto peraltro i docenti della scuola a trasformarsi anche in psicologi, sociologi, assistenti sociali, a insegnare l'educazione alla cittadinanza, l'educazione sessuale, l'educazione alimentare, l'educazione stradale e quant'altro (e sempre per quattro soldi di stipendio). Quando Luigi Berlinguer (ministro dell'ultimo governo Dalema e fratello dell'ex segretario del PCI), undici anni fa, cercò di concedere aumenti salariali consistenti agli insegnanti più preparati e più disponibili, fu travolto e biasimato dalle proteste degli stessi insegnanti, ex ''compagni'', in nome dello spirito della ''contestazione'', che rivendicavano solo aumenti uguali per tutti ([[Roberto Alonge]]).
*Nelle università italiane prosperano dinastie che si tramandano il titolo per generazioni. Dominano su una massa di disperati precari della ricerca, sottopagati, ridotti al silenzio e in alcuni casi alla sottomissione servile con la forza del ricatto. ([[Davide Carlucci]])
*Una volta assorbiti all'interno di un corso universitario, gli assistenti hanno, praticamente, lo stesso ruolo del docente titolare: fanno lezione, correggono alle esercitazioni, esaminano gli studenti e li valutano. Il più delle volte, tutto ciò è fatto singolarmente, senza che vi sia la supervisione del docente titolare. Indubbio che possa capitare qualche caso di neo- laureato/assistente che abbia capacità tali da essere assolutamente idoneo a spiegare, correggere, valutare. Ma la stragrande maggioranza non lo è, quantomeno per poca esperienza didattica. Da qui il primo danno allo studente che, dando credito a chi è delegato a comunicare con lui (ma potrebbe fare altrimenti?), si trova spesso ad avere a che fare, appunto, con personaggi incapaci od inesperienti ([[Paolo Ferrara]]).
 
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