Della vita: differenze tra le versioni

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*La [[vita]] è quel mulino che l'uomo vuol indagare. Di un mulino si ha bisogno per avere farina buona, della vita si ha bisogno unicamente perché sia vita buona. (introduzione, p. 35)
*L'uomo non può figurarsi la vita senza includervi il desiderio del suo bene personale. Per ciascun uomo, vivere è lo stesso che desiderare e cercar di raggiungere questo suo bene personale; e desiderarlo e raggiungerlo è lo stesso che vivere. (cap. I, p. 51)
*Tutta la complessa e fervente attività degli uomini, con il loro commercio, le loro guerre, i loro mezzi di trasporto, la loro scienza, le loro arti, è per lo più solamente la ressa d'una folla impazzita sulle porte della vita. (cap. V, p. 74)
*La [[ragione]] non può essere definita, né abbiamo alcun motivo di definirla, giacché noi tutti non soltanto la conosciamo, ma non conosciamo null'altro al di fuori della ragione. (cap. X, p. 90)
*La vita è l'anelito al [[bene]]. L'anelito al bene è la vita. (cap. XV, p. 115)
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*[[Amore|Amare]], in generale, significa voler fare del bene. Così noi intendiamo l'amore, e non possiamo intenderlo altrimenti. (cap. XXIII, p. 153)
*Una madre che nutre il figlio, dà immediatamente se stessa, il proprio corpo come cibo per i suoi figli, i quali senza ciò non sarebbero vivi. E questo è [[Amor materno|amore]]. (cap. XXV, p. 165)
*[[Gesù|Cristo]] morì molto tempo fa, e la Sua esistenza carnale fu breve, e noi non abbiamo un'immagine chiara della Sua persona carnale, ma la forza della Sua vita d'amore e di ragione, il Suo rapporto con il mondo – la forza di ciò soltanto – agisce sino ad oggi su milioni di uomini, i quali accolgono in sé questo Suo rapporto con il mondo e vivono di esso. (cap. XXXI, p. 199)
*Un agire orientato verso un immediato servizio d'amore per chi soffre, e verso l'eliminazione delle cause generali della sofferenza – degli errori –, è appunto quell'unica e gioiosa opera che l'uomo ha da compiere, e che gli dà quel bene inalienabile, nel quale consiste la sua vita. (cap. XXXV, p. 231)
 
==[[Explicit]]==
La morte e la sofferenza sono soltanto le deviazioni dell'uomo dalla propria legge di vita. Per un uomo che viva secondo la propria legge non c'è morte e non ci sono sofferenze.<br />
«Venite a Me, tutti voi che siete affaticati e oppressi, e Io vi darò pace.»<br />
«Prendete su di voi il Mio giogo, e imparate da Me: perché Io sono mite e umile di cuore, e troverete pace per le anime vostre.»<br />
«Perché il Mio giogo è piacevole e il Mio carico è leggero.» (Da [[Vangelo secondo Matteo|Mt.:]]: cap. 11.)<br />
La vita dell'uomo è l'anelito al bene; ciò a cui egli anela, gli viene dato: una vita che non può essere morte, e un bene che non può essere un male.
<!--(conclusione, p. 233)-->
 
==Citazioni su ''Della vita''==
*Cominciai a leggere e il mio stupore non ebbe più limiti. L'autore parlava di cose che la gente passa accuratamente sotto silenzio, era semplice, era di una importanza essenziale, era grave come la vita, come l'espressione del volto di mio padre sul letto di morte. ([[Victor Lebrun]])
*L'avevo incominciato con il titolo "Sulla vita e sulla morte", ma quando l'ho terminato, ho cancellato le parole "e sulla morte", perché avevano perduto il loro significato. ([[Lev Tolstoj]])
*L'ho letta, questa ''Vita'' di Tolstòj, là al santissimo sinodo; ma non l'ho finita. Quell'uomo è una mente, non c'è dubbio, è sottile, bravo nel destreggiarsi, perfino diremmo... profondo, certe volte. Ma comunque qua è tutto quanto un intrecciarsi di, sì, di autentici sofismi cuciti l'un con l'altro come con dei fili, diciamo... ([[Nikanor]])