Javier Marías: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
PertBot (discussione | contributi)
m Robot: Automated text replacement (-==Incipit di +==Incipit di)
Riga 5:
*Sono troppi quelli che nascono ed è come se non fosse avvenuto e come se non fossero mai esistiti; sono così pochi quelli di cui si conserva memoria e ci sono tanti che muoiono presto come se il mondo non avesse la pazienza di assistere alla loro vite o avesse fretta di liberarsene. (da ''Nera schiena del tempo'')
 
==[[Incipit]] di ''Nera schiena del tempo''==
Credo di non aver confuso ancora mai la finzione con la realtà, anche se le ho mescolate in più di una circostanza come tutti quanti, non soltanto i romanzieri, non soltanto gli scrittori ma coloro che hanno raccontato qualcosa da quando è cominciato il nostro tempo conosciuto, e in questo tempo conosciuto nessuno ha fatto altro che raccontare e raccontare, o preparare e meditare il suo racconto, o ordirlo. Quindi, qualcuno racconta un aneddoto su quanto gli è successo e per il semplice fatto di raccontarlo lo sta già deformando o forzando, la lingua non può riprodurre i fatti e quindi non dovrebbe neppure tentare di farlo, ed ecco perciò che in alcuni processi, immagino - in quelli dei film, che sono quelli che conosco meglio -, si chiede a coloro che sono coinvolti una ricostruzione materiale o fisica dell'accaduto, si chiede di ripetere i gesti, i movimenti, i passi avvelenati che hanno percorso o come hanno pugnalato per diventare colpevoli, e di impugnare ancora una volta l'arma e di assestare il colpo a chi ha cessato di essere e non è più per causa loro, o in aria, perché non è sufficiente che lo dicano o lo raccontino con la massima precisione e con la massima imparzialità, bisogna vederlo e si richiede loro una imitazione, una rappresentazione o messa in scena, anche se adesso senza il pugnale in mano o senza il corpo in cui infiggerlo - sacco di farina, sacco di carne -, adesso a freddo e senza aggiungere un altro delitto né una nuova vittima, adesso soltanto come simulazione e ricordo, perché quello che non possono mai riprodurre è il tempo passato o perduto né resuscitare il morto che ormai è passato e si è perduto in quel tempo.