Felice Orsini: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*Per aggiungere lo scherno alla infamia, il [[papa Gregorio XVI|pontefice]] volle che i gesuiti percorressero le Romagne a far le missioni. Vennero; profondevano indulgenze plenarie; piantavano croci nelle pubbliche piazze; accendevano le menti degli ignoranti con ogni specie di falsità; proclamavano aperto il paradiso solo a chi difendeva il papa dalle male intenzioni dei liberali: ciò essere, predicavano, decreto di Cristo, della Vergine, e di tutta la sequela dei santi. (p. 7)
*Le [[passione|passioni]] si manifestano in tutta la loro nudità; e col lungo contatto non v'è corteccia che tenga, non raffinata ipocrisia che possa durare; il cuore vedesi qual è: e grande scuola per conoscere gli uomini sono le prigioni. (p. 18)
*Noi prendemmo le armi contro [[Papa Pio IX|Pio IX]], perché ci voltava le spalle; perché tornava sulle orme de' suoi predecessori; perché tradiva l'Italia, la patria, i suoi sudditi; perché si collegava col dispotismo straniero; perché fuggiva; perché cessava infine di essere un sovrano legittimo! (p. 20)
*XIV. In qualche provincia tuttavia questi scritti erano talvolta messi da lato; davasi di piglio invece alle opere di [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]], le quali se, a dir vero, ridestavano principî nazionali, e miravano alla unità ed indipendenza, insinuavano dall'altro un sentimentalismo, un misticismo, un non so che di religioso, che faceva andare le menti fra le nubi, e tra le incertezze delle religioni, di cui Mazzini afferma la necessità pel governo degli uomini, e non sa formularne alcuna. (p. 24)
*Noi perdemmo: ma sotto la nostra caduta sta celato un gran fatto morale, le cui conseguenze si faranno ben presto sentire: voglio dire del [[papa|papato]], di questo vieto carcame, che osa ancora pretendere di aver a sua disposizione le chiavi del paradiso; di questo essere, che ha seminato la discordia, la diffidenza, e lo scandalo dovunque s'è intromesso; di questa istituzione, che ha acceso i roghi dell'Inquisizione, sparso il sangue degli Ugonotti a [[Parigi]], dato mano ad ogni specie di dispotismo; di questo vilissimo dispensatore d'imperiali e regali corone, portatoci sul collo e tenutoci dall'armi del traditore che regge oggi la Francia. (p. 38)
*Indì suonò il campanello, fece chiamar Casati, e diegli ordine di prendere i miei guanti: così fu, e trovossi un'altra dose di veleno. Per alcuni minuti fuvvi nuovo silenzio. Quali terribili momenti non furono quelli per me! Quali sensazioni non si provano in tali casi! Tutto noto; molte persone già arrestate; anche una volta la rivoluzione italiana in fumo; qualche traditore aveva certo svelato ogni cosa. (p. 80)
*Tornò quindi sul chiedermi perché voleva prendere servizio presso l'Austria, e non presso le armate alleate. Risposi: "Non sotto gl'Inglesi, perché si comprano i gradi, ed io non aveva allora somme disponibili; non sotto i Francesi poi, primo perché sarei stato cacciato in una legione straniera, considerata come carne da macello; secondo perché non avrei mai servito sotto lo stendardo di [[Napoleone III|Napoleone]], di un uomo che non ha principî di amicizia, di onore, di moralità; di un traditore, come lo ha dimostrato in Francia nella sua condotta politica, e nella uccisione della Repubblica Romana". (p. 101)