Teresa Filangieri Fieschi Ravaschieri: differenze tra le versioni

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*La dominazione francese, fatale tanto ai nostri pii istituti per la vita autonoma che loro tolse, minacciandoli così di completa ruina, ebbe a Napoli un bel giorno, il 3 giugno del 1811. Fu quello il giorno della promulgazione del decreto, firmato dai Ministri Pignatelli e Zurlo pel Re [[Gioacchino Murat]], che vietava per sempre l'uso nella Santa Casa di dare al trovatello il cognome di Esposito, lasciando all'arbitrio di coloro che erano a tutela del fanciullo, la facoltà di dargli qualunque il loro nome. Questo fu, certo, un nobilissimo pensiero che onora quel sovrano, e gli uomini di mente e di cuore che facevano parte del suo governo. Al termine dell'anno 1814 incominciò uno miglior vita per la nostra Santa Casa dell'Annunziata. Venuta fuori dall'abbandono in cui fu tenuta per cinque anni si vide, opera di Re [[Ferdinando IV]], ricostituita presso a poco nell'antica sua forma di governo, cioè con un sopraintendente, che fa il Principe di Ottaiano e tre governatori, il Principe di Carpino, il Marchese Vinsio e [[Pasquale Daniele]]. Costoro essendo uomini di elevato sentire, desiderarono riordinare la disciplina del pio Lungo, e portarvi qualche immegliamento, massime nella parte dell'amministrazione interna. (p. 173-74)
*Intanto per opera di una fanciullina che avea accesa inconsideratamente una lampada ai suo [[Gesù]] Bambino, scoppiò nella casa l'incendio del 28 gennaio l839. Per fortuna l'Archivio e la Chiesa non furono toccate dalle fiamme, che però distrussero gran parte dell'edificio, lasciando crollante il rimanente. Allora nelle nuove fabbriche venne adoperato quasi l'intero capitale, assegnato dai Re alla nutrizione dei trovatelli; e neppure bastò. (p. 178)
*Il Banco aveva sospeso i suoi pagamenti: mancavano dunque i mezzi di sovvenire a' più urgenti bisogni della numerosa famiglia. Fu in quel tempo, cioè nell'aprile del 1860, che un decreto della Luogotenenza del Principe di Carigliano, richiamo alla Sopraintendenza del pio Luogo [[Vincenzo Palladini]], e gli diè per compagni i governatori [[Giuseppe Arditi]] e [[Luigi Iorio]]: ben presto anche questi ultimi si ritirarono, perchèperché ad altri uffici chiamati. Così l'avvocato Palladini, dopo avere per ben due volte fatto domanda ai dimissione, rimase solo a portare il grave carico che gli era affidato. Uomo di animo generoso e benefico il Palladini governò con grande a affetto la numerosa famiglia della Casa Santa dell'Annunziata. Mercè la sua solerzia e l'opera intelligente di valenti [[avvocato|avvocati]], a capo dei quali era Roberto Savarese ci giunse a far pagar al governo gli arretrati che gli erano dovuti, e la sdebitò di parecchie migliaia di ducati; provvido al miglior nutrimento delle ricoverate, che volle inoltre fornire di buoni letti, di biancheria e di vestimenta; in ultimo di fine alle fabbriche interno. (p. 183-84)
*Nella tornata del governo dell'Annunziata dcl 22 Febbraio 1872 fu stabilito di porre allo studio delle gravissime quistioni, che per la vita del pio Luogo richiedevano pronta risoluzione. Veniva più di ogni altra quella della così detta ruota, ossia del torno: argomento difficilissimo intorno al quale la stampa di [[Francia]] e di [[Germania]], e più tardi anche la nostra aveva lungamente combattuto. Ma nel campo spinoso della beneficenza ohimè! La completa vittoria, che sarebbe il bene assoluto, non viene mai raggiunto né da mia parte né dall'altra dei combattenti. (p. 187)
*Come già si disse al principio della nostra narrazione, il passaggio del bambino per la ruota simboleggiava la paternità dell'Ospizio, e lo legittimava figlio della Casa Santa, e figlio della [[Madonna]], come fu sempre detto dai nostro popolo. In tempi di viva fede cotesto titolo doveva per dolce pietà elevare senz'altro la condizione del povero trovatello. Oggi, come nel passato, il simbolo, ossia il titolo, rimarrà sempre sacro alle anime religiose e caritative, se pure la forma di ammissione viene mutata. La maternità di Maria non è una delle pur dolci speranze del nostro [[Religione|culto]]? E come Madre pietosa non l'invochiamo sempre nei pericoli, nei dolori, nelle gioie della vita? I figlioli dell'abbandono, quei meschini esiliati dal seno materno, saranno sempre i figliuoli di predilezione di Maria che ama egualmente tutti, e non disdegna d'esser madre dei poveri, dei negletti, e sino dei figliuoli della colpa. Questo è un nobile sentimento che, nato dalla fede medesima, non verrà mai meno nel cuore dei Napoletani. (p. 190).
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*Nell'ottobre dello scorso anno, volendo il Consiglio fare un saggio della diretta presentazione all'ufficio, non solo non in contro in questa prova i temuti ostacoli; ma vide gli esponenti abbandonare la via della Ruota (che era aperta in quel [[tempo]]) e pieni di buon volere venire in ufficio, ed esser lieti di affidare il bambino nelle braccia della Suora di [[Carità]]. Dei dugento e più bambini immessi in quel mese di esperimenti, una ventina appena ne accolse la Ruota. (pp. 192-93).
*Ultima disposizione del novello statuto, che distruggeva, quanto all'ammissione degli esposti, l'antico sistema, fu quello assai doloroso, se n ori ingiusto, di limitare l'opera di carità alla sola provincia di Napoli. Ciò fu fatto per obbedire alla legge del 1865, che vuole ciascuna provincia provvegga ai suoi esposti; non essendo eque, si disse, che mentre le province limitrofe usufruivano del nostro brefotrofio, dovesse poi la sola provincia di Napoli con i suoi Comuni soffrir I' aggravio di centoquaranta mila lire ali' anno per sussidio della Santa Casa. Sui duemila bambini, che in media si ricevevano ogni anno nel nostro Brefotrofio, circa ottocento venivano dalle province limitrofe di [[Casoria]], [[Salerno]], [[Benevento]], [[Potenza]], [[Avellino]]. Ora, poiché il pio Luogo non poteva coi suoi redditi ai fidare ai ballato esterno più di mille e duecento bambini, e se ne ricevevano quasi il doppio; si esponevano ad una quasi sicura morte circa mille bambini all'anno. Questi infelici avendo la sventura di non esser tenuti a balia fuori, rimanevano nella Casa dell'Annunziata per uno o due mesi, fino al dì che l'inedia e gli altri mali inerenti al. baliato interno non avessero spenta la debole vita dei primi di essi. Intanto l'ordine restrittivo, che per prudente carità avrebbe dovuto esser posto in atto allorquando fossero già sorti i decretati. ospizi, venne adottato nella Santa Casa dell'Annunziata il 1 aprile 1875. (p. 193-95)
*Ivi, la [[Dio]] mercèmercé, non sarà mai più ripetuto lo strazio immorale e crudele, di vedere affidato al seno di una balia tre e, forse qualche volta, quattro bambini, che poi i più morivano di fame. Cotesta malintesa carità dei nostro brefotrofio, che il De Crescenzo chiamò assai bene l'infanticidio legale, qual rimorso, guai doloroso soffrire doveva essere ai cuore delle madri, che a quasi sicura morte vedevano condannati i loro figliacci!. (p. 196)
*Il modo di regolare l'ammissione dei trovatelli, dopo l'abolizione della Ruota, era importantissimo argomento da cui si potevan trarre i buoni frutti dei primo provvedimento. Venne dunque stabilito, che i figliuoli illegittimi, d' ignoti genitori, pei quali sembrava istituito il brefotrofio napoletano. Verranno accolti i figliuoli legittimi nello segnati condizioni:
#se abbandonati, o rinvenuti nei sensi dell'art. 377 del Cod. Civ.;