Sabino Acquaviva: differenze tra le versioni

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==Citazioni dal Corriere della Sera==
*Sembra che molti osservatori sottovalutino l’evoluzionel'evoluzione qualitativa e quantitativa subita dalla guerriglia in questi ultimi mesi, di cui i recenti scontri di massa a Roma e altrove sono soltanto un sintomo superficiale. In sostanza, Acquaviva nota l’emergerel'emergere della distinzione, teorica e pratica, fra partito armato e movimento armato. In che cosa consiste questa differenza? Il partito armato è privilegiato dalle Brigate Rosse, le quali sono teoricamente vicine alla Terza Internazionale e quindi alla teoria del [[partito]] armato bolscevico. In che senso? Nel senso che il partito massa delega al partito armato — nella fattispecie alle Brigate Rosse — la funzione di avanguardia rivoluzionaria, teorica e pratica. Non per nulla entro le Brigate Rosse è diffusa la polemica contro lo spontaneismo, anche se questo spontaneismo tende per altri versi a prevalere. Non solo: in una posizione affine alle [[Brigate rosse]] sono i NAP, i quali mutuando dalle Brigate Rosse la base teorica, affondano le radici in una base sociale diversa, più vicina alle carceri e agli emarginati (Corriere della Sera 23-11-1977).
*Messe insieme, Brigate Rosse e NAP costituiscono il nucleo del partito armato e questo è ben noto. Il fatto nuovo, per Acquaviva, è che «tutto il resto della rivolta armata si muove all’internoall'interno del movimento», cioè di quel «complesso eterogeneo — ma politicamente e culturalmente all’estremaall'estrema [[sinistra]] — all’internoall'interno del quale l’areal'area dell’autonomiadell'autonomia, più radicata nel [[marxismo]], è prevalente; ed all’internoall'interno di quest’areaquest'area è prevalente l’autonomial'autonomia organizzata». È un magma confuso, almeno parzialmente spontaneo dal quale «emergono tronconi di movimento e gruppi armati». E questa confusione determina una precisa conseguenza: «non c’èc'è una netta linea di demarcazione tra il movimento, cioè fra il complesso delle forze extra-parlamentari che vogliono sovvertire e trasformare il sistema, e il “braccio"braccio armato”armato". Si tratta, in realtà, di “tronconi"tronconi militari”militari" diffusi nel movimento». Per cui non esiste, o tende a non esistere, una distinzione tra il militare e il politico: il militare è politico, e viceversa (Corriere della Sera 23-11-1977).
 
==''La famiglia nella società contemporanea''==