Immanuel Kant: differenze tra le versioni

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*Una dottrina del [[diritto]] puramente empirica è (come la testa di legno nella favola di [[Fedro]]) {{NDR|La favola della volpe e della maschera teatrale in ''Fabulae'', I, 7.}} una testa che può essere bella, ma che, ahimè!, non ha cervello. (da ''Principi metafisici della dottrina del diritto'', ''Metaphysische Anfangsgründe der Rechtslehre'', p. 216<ref name=Sta></ref>
*[...] Virtù e felicità costituiscono insieme in una persona il possesso del sommo bene, per questo anche la felicità, distribuita esattamente in proporzione della moralità (come valore della persona e suo merito di essere felice), costituisce il ''sommo bene'' di un mondo possibile. (da ''Critica della ragion pratica'', a cura di F. Capra e E. Garin, Bari 1963)
*L'unica e grande utilità degli esempi è che essi affinano il giudizio. (Critica della Ragion Pura -> Dottrina Trascendentale degli elementi -> Logica Trascendentale -> Analitica del Trascendente Libro II -> Analitica dei principi)
 
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*La [[moralità]] non è propriamente la dottrina del come renderci felici, ma di come dovremmo diventare degni di possedere la [[felicità]].
*Le intuizioni e i concetti costituiscono gli elementi della nostra conoscenza, così non possono esserci concetti senza intuizioni e intuizioni senza concetti. <!--(Questa è evidentemente la KrV: non so se sia più corretto citarla nella traduzione di Lombardo-Radice rivista da Mathieu o in quella molto migliore di Chiodi, perciò fate vobis)--> <!--Concordo, la citazione è dalla ragion pura, è il passo più famoso. La migliore traduzione è quella di Giorgio Colli. Gli altri traduttori hanno influenze Hegeliane e traducono il concetto di anima con la parola spirito. Come se la comprensione di Kant dovesse passare attraverso quella di Hegel, distorcendo il pensiero.-->
*L'unica e grande utilità degli esempi è che essi affinano il giudizio. <!--(Come sopra: è tratta dall'Analitica trascendentale della KrV, ove si parla della Urteilskraft: gli esempi – dice Kant – sono le dande del Giudizio)-->
*L'uomo non può essere partecipe della felicità o dell'infelicità altrui fin tanto che non si sente egli stesso soddisfatto.
*Non c'è virtù così grande che possa essere al sicuro dalla tentazione.