Università: differenze tra le versioni
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m - 3 di Carlucci: non pienamente pertinenti (e con errori), poi già ce ne sono 2 |
-2 di Nino Luca: non pienamente pertinenti |
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*Nel corso del 2004 gli uomini del Gruppo di investigazione sulla [[criminalità organizzata]] (Gico) di [[Bologna]] indagano su un giro di fatture gonfiate utilizzate per sovvenzionare medici e docenti universitari che in cambio «promuovevano» medicinali ben oltre le reali necessità dei pazienti. Il giochetto è quello di sempre: l'azienda finanzia convegni e corsi di studio, ma ai professori che gestiscono gli eventi fa arrivare molti più soldi di quanti realmente occorrano. Un'agenzia si premura di tenere la contabilità e organizzare il tutto. Al momento del rendiconto, però, fattura spese inesistenti facendo così scivolare nelle tasche di baroni e baronetti i soldi per le vacanze, l'auto nuova, gli investimenti immobiliari ([[Davide Carlucci]]).
*I figli dei docenti sono più bravi perché hanno tutta una ''forma mentis'' che si crea nell'ambito familiare tipico di noi professori. Questa infelice frase a metà novembre scorso è scappata di bocca al professor Giuseppe Nicotera mentre mi spiegava al telefono come il suo figliuolo Ludovico avesse vinto in solitaria un concorso per ricercatore nell'università più chiacchierata d'Italia ([[Nino Luca]]).
*Una volta assorbiti all'interno di un corso universitario, gli assistenti hanno, praticamente, lo stesso ruolo del docente titolare: fanno lezione, correggono alle esercitazioni, esaminano gli studenti e li valutano. Il più delle volte, tutto ciò è fatto singolarmente, senza che vi sia la supervisione del docente titolare. Indubbio che possa capitare qualche caso di neo- laureato/assistente che abbia capacità tali da essere assolutamente idoneo a spiegare, correggere, valutare. Ma la stragrande maggioranza non lo è, quantomeno per poca esperienza didattica. Da qui il primo danno allo studente che, dando credito a chi è delegato a comunicare con lui (ma potrebbe fare altrimenti?), si trova spesso ad avere a che fare, appunto, con personaggi incapaci od inesperienti ([[Paolo Ferrara]]).
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