Andrea Scanzi: differenze tra le versioni

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*Leggo adesso di un [[Novak Đoković|Djokovic]] involuto da due anni, bruttino e insipiente: l'idea di un peggioramento presuppone però un'antecedente epoca dell'oro, durante la quale Djokovic sciorinava spettacolo e praticava un tennis champagne. Quando, di grazia? Sa dirmi qualcuno quando mai il gioco del Fingitore Fiorelliano è andato oltre un'idea soporifera di Meccano? Quando, per dirla coi filosofi presocratrici, Djokovic è stato meno palloso di adesso? Rispondiamo con certezza iconoclasta: mai. Djokovic è (sempre stato) il più brutto tennista dei Fab Four, noioso e ripetitivo, tignoso e allegramente chiagnefottista.<ref name=jurgen>Da ''[http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=241&ID_articolo=269&ID_sezione=523 Roland Garros: Jurgen vive (Eurosport no)]'', ''La Stampa'', 3 giugno 2010</ref>
*Lendl, nella sua personificazione del Male, anzi del Maligno, in quella sua liturgia di tic bestiali (le ciglia spulciate, l'orrido detergersi nella segatura) e look orrorifico (quei polsini più lunghi del Tamigi) aveva un merito. Uno solo: rappresentava benissimo il ruolo del Cattivo. Non aveva pregi e non pretendeva di averne. Era l'uomo da odiare, l'anti McEnroe, l'anti-Bellezza. E il mondo (quello salvo, almeno) gioiva nel vederlo umiliato a Wimbledon, più ancora irriso dal servizio "da sotto" di Chang.<ref name=fab/>
*{{NDR|Su [[Novak Đoković]]}} Mira al potere, anela alla dittatura, baratterebbe qualsiasi cosa per lo Scettro, ma tiene alle buone maniere. Non vuole solo la botte piena, ma pure la moglie ubriaca. Il plauso di pubblico e critica. E allora fa burlesche imitazioni (dei colleghi), racconta barzellette (come Berlusconi), continua a canticchiare quel motivetto celentaniano che fa "Eppure son simpatico". Col risultato di non essere né carne né pesce. Né buono, né cattivo. Solo antipatico. E soporifero: non un tennista ma un Meccano. La filosofia di Djokovic è il chiagnefottismo. È l'uomo dei capelli a spazzola tenuti insieme dal Vinavil, dei ritiri e del medical time out. Se perde è colpa di infortuni imprecisati, di dolori impalpabili, del buco nell'ozono o della crisi finanziaria. E'È sotto di un set? Tac, chiama il medico, un quarto d'ora di pausa e l'altro perde il ritmo.<ref name=fab/>
*{{NDR|Su [[Fabrice Santoro]]}} Non è sempre stato Mago. A inizio carriera (molto, molto tempo fa) era un pallettaro anonimo. Poi si è messo improvvisamente a giocare a un gioco tutto suo, da quadrumane, dritto e rovescio a due mani e ricami continui. Intortatore sublime, creatore di colpi impensabili.<ref>Da ''[http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=241&ID_articolo=47&ID_sezione=523 Australian Open Day 3: Le ultime magie di Santoro]'', ''La Stampa'', 221 gennaio 2009</ref>
*{{NDR|Su [[Novak Đoković]]}} Non sono mai stato un suo tifoso: me ne darete atto. Non mi piace né il suo gioco, né quel fare fiorello-paraculeggiante di chi fa il simpatico furbino in favor di telecamera. Situazionista e chiagnefottista, da sempre e per sempre. Però, però. Però quanto avremmo avuto bisogno di gente con questa tigna, questa arroganza, questa tempra, quando Federer e Nadal si spartivano il bottino tra sorrisi melliflui e faide stolte tra fanboys evasi dall'asilo.<ref>Da ''[http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=241&ID_articolo=403&ID_sezione=523 Roland Garros: Il dramma di Andujar (tennis is unfair)]'', ''La Stampa'', 26 maggio 2011</ref>