Federico Ozanam: differenze tra le versioni
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===Citazioni===
*Forse un [[giorno]] ci sarà dato di aver cosparso i nostri passi di qualche opera buona e di essere salutati uomini dabbene nell'assemblea dei saggi. (p. 76)
*A forza di sentir parlare di incredulità, cominciai a chiedermi perché credevo. Dubitavo, mio caro amico, e tuttavia volevo credere, respingevo il dubbio, leggevo tutti i libri dove la [[religione]] era provata e nessuno di quelli mi soddisfala pienamente. Credevo per uno o due mesi al valore di tali ragionamenti, un dubbio si affacciava ed io dubitavo ancora! Oh ! Come soffrivo perché volevo essere credente! La mia fede non era solida… Credetti per un istante di poter dubitare della mia esistenza. Alla fine mi decisi a credere. Poco a poco tutto si rafforzò ed oggi credo
*Il primo bisogno
*Sembra che i signori mariti, prendendo moglie, prendano una catena così pesante che, se si assentano per un momento, esse li riconducono presto alla ragione. Voi mi avete scritto, mammina, nella vostra lettera del 13, delle cose molto dolci ed amichevoli: io penso che i vostri occhi vorrebbero poter oltrepassare le cento leghe che ci separano e vedere un
*Riguardo alle opinioni politiche io vorrei
#o lo sfruttamento di tutti a profitto di uno solo
#o è il sacrificio di ciascuno al profitto di tutti ed è la Repubblica Cristiana della Chiesa, il grado più alto
:Io credo che di fronte al potere è necessario anche il sacro principio della [[libertà]].
*Bisogna quindi formare
*La [[carità]] non deve mai guardare dietro di sé, ma sempre avanti poiché il numero delle sue buone opere passate è sempre troppo piccolo e perché infinite sono le miserie presenti e future, che essa deve alleviare. (A Leonce Curnier, Parigi, 23 febbraio 1835, p. 48).
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*Dei malesseri continui, dei dolorosi impegni, hanno incominciato a spegnere il mio ardore. Vedo i giovani della mia età avanzare a testa alta sulle strade di un glorioso [[progresso]] mentre io mi arresto e dispero di poterli seguire e passo il tempo a rammaricarmi mentre bisognerebbe farlo fruttificare. (Ad Alexandre Dufieux, Parigi, 2 marzo 1835, p. 79).
*Le persone povere che assistiamo dimostrano nei nostri confronti una freddezza ed
*Abbiamo una casa per apprendisti stampatori, dove alloggiamo, manteniamo ed istruiamo dieci ragazzi poveri, quasi tutti orfani. Un nostro amico ecclesiastico fa loro il catechismo. Io sono convinto che in fatto di opere di [[carità]] non bisogna mai preoccuparsi delle risorse finanziarie, arrivano sempre. Alcuni nostri colleghi sono stati incaricati dal tribunale civile di far visita ai fanciulli detenuti. Questi piccoli sfortunati (…) è impossibile correggerli. Non importa, si semina sempre, la sciando a Dio la cura di far germogliare il seme a suo tempo. (Alla moglie, Parigi, 23 luglio 1836, p. 66)
*Credo che sia una [[follia]] consumare i propri giorni ad accumulare ciò di cui non si potrà godere. Sollevate il velo e vi vedrete sotto
*La questione che divide gli uomini dei nostri giorni non è più una questione di forme politiche ma una [[questione sociale]]; si tratta di sapere chi avrà la meglio, se lo spirito dell'egoismo o lo spirito del sacrificio; se la società non sarà altro che un grande sfruttamento a profitto dei più forti o la consacrazione di ciascuno al bene di tutti e specialmente alla protezione dei deboli. Vi sono molti uomini che hanno troppo e che vogliono avere ancora; ve ne sono molti di più che non hanno abbastanza, che non hanno niente e che vogliono prendere se non gli dà. Fra queste due classi di uomini una lotta si prepara; e questa lotta minaccia di essere terribile: da una parte la potenza dell'oro, dall'altra la potenza della disperazione. Tra questi due eserciti nemici, noi dovremmo precipitarci, se non per impedire, almeno per attutire lo scontro. La nostra età giovanile, la nostra media condizione ci rendono più facile questo ruolo di mediatori che ci è posto come obbligo dal nostro titolo di Cristiani. (A Louis Janmot, Lione, 13 novembre 1836, p. 93)
*Ecco
*Bisogna tuttavia convenire che
*Ahimè! Noi vediamo ogni giorno la scissione iniziata nella Società farsi più profonda: non sono più le opinioni politiche che dividono gli uomini; non si tratta delle opinioni, ma degli interessi; da una parte il campo dei ricchi, dall'altra il campo dei poveri. Nell'uno, l'egoismo che tutto vuole avere; nell'altro, l'egoismo che vorrebbe impadronirsi di tutto: tra loro un odio irriducibile, la minaccia di una prossima guerra, che sarà una guerra di sterminio. Rimane un solo mezzo di salvezza, ed è che, in nome della [[Carità]], i Cristiani si frappongano fra i due campi, che vadano transfughi benefici, dall'uno all'altro campo, che ottengano dai ricchi molte elemosine, dai poveri molta rassegnazione, che portino ai poveri dei doni, ai ricchi parole di riconoscenza, che li abituino a guardarsi nuovamente come fratelli, che comunichino loro un po' di mutua [[Carità]], e questa [[Carità]], paralizzando, soffocando l'egoismo delle due parti, attenuando ogni giorno le antipatie, farà rimuovere i campi. Essi distruggeranno le loro barriere di pregiudizi, getteranno via le loro armi di collera e marceranno l'uno incontro all'altro, non per combattersi, ma per fondersi, abbracciarsi e fare un unico gregge sotto un solo pastore. (A Leonce Curnier, Lione, 9 marzo 1837, p. 102).
*La [[giustizia]] è
*Sento che vi è una virile [[Castità|verginità]] nel mio essere e
*Il fine della Società è soprattutto quello di ravvivare e diffondere nella gioventù lo [[Spirito Santo|spirito]] del cattolicesimo; a questo scopo sono indispensabili
*Ho smesso di essere [[Solitudine|solo]], io mi sottraggo a questo continuo riferimento alla mia persona, a questo egoismo involontario al quale l'uomo, è condannato allorché non si circonda di affetti sacri. Ci vuole nel profondo dell'anima un centro al quale possano ricondursi i suoi desideri. Gli occorre un altare dove offrire le sue gioie e i suoi dolori; gli occorre un'immagine adorata ai piedi della quale consacrare tutta la sua esistenza; e se l'altare resta vuoto si finisce di collocarci solo la propria immagine e vivere solo per se stessi. Io mi sono salvato dal pericolo. Un'angelica figura è venuta a prendere possesso di questo santuario del cuore; là essa domina tutto ciò che lo circonda, e si lascia per così dire scorgere da tutti gli angoli. Ho già fin d'ora un diritto serio che ricevo da Dio e dai vostri genitori, un diritto che è il più bello di tutti: il diritto di [[Amore|amare]]. (Alla signorina Soulacroix, Parigi, 22 dicembre 1840, p. 92).
*Questi giorni veloci trascorsi sulla terra devono essere ben occupati. Lo saranno solo con
*Quattordici anni fa mi nacque il desiderio di dedicarmi completamente alla diffusione della [[verità]]. Penso che Dio mi ha ispirato, che mi ha fatto agire con un coraggio che contrasta col mio debole carattere. La Verità non ha bisogno di me, ma io di lei. Poiché la Provvidenza mi ha posto sulle braccia, io non ne scenderò. Farò uso di quella capacità oratoria per riunire e guidare i giovani cristiani sulla strada dei buoni studi. Il primo mezzo è di chiedere a Dio impegno e perseveranza e saper resistere alle tentazioni che vorranno impedirlo. Ho promesso di tenere lontano
*Nel bel mezzo dei disordini degli spiriti vi sono due cose da evidenziare per rassicurare i cristiani deboli:</br>
#la Chiesa è ancora la sola istituzione in cui si sono rifugiati
#il Cattolicesimo è ancora in grado di rinnovare i prodigi dei suoi primi secoli.</br>
:Forse io mi appassiono molto per un progetto senza consistenza. Ma a dire il vero più vedo agire contro di noi, più vorrei vedere noi stessi agire per la difesa della verità e del bene. È impossibile che una città così caritatevole come [[Parigi]] non si associ ad un genere di elemosina che è al più sacra di tutte,
*Così
:Sono depositario e guardiano di una creatura immortale !!! Vedrò nascere tutte le grazie della sua infanzia, e mentre la stringerò fra le braccia, penserò che vi è in lei
*Noi non siamo che un'associazione nascente, fondata da dodici anni, composta soprattutto da laici e da giovani che vogliono provvedere alla loro salvezza. Noi non avremmo alcuna qualifica per trattare con voi se il Sommo Pontefice [[Gregorio XVI]] non si fosse degnato, con un ''Breve'' del [[10 gennaio]] [[1845]], di approvare paternamente la nostra istituzione, e di attribuirle delle ricche indulgenze di cui egli estende il beneficio a tutti coloro che noi avremo aggregato alla nostra Società. Il nostro primo scopo è stato quello di consolidare la fede e di rianimare la carità nella gioventù cattolica, di rafforzare i ranghi con amicizie edificanti e solide, e di formare così una nuova generazione, capace di riparare, se è possibile, il male che I'empietà ha fatto nel nostro paese. II primo modo di realizzare questo disegno fu di radunarsi tutte le settimane, di imparare così a conoscerci e ad amarci; e al fine di dare un interesse alle nostre riunioni, intraprendemmo la visita dei poveri a domicilio: gli portammo del pane, dei soccorsi temporali di vario genere, e sopratutto dei buoni libri e buoni consigli. Questa Società, fondata dodici anni fa da otto giovani, del tutto oscuri, conta oggi circa 10.000 membri, in 133 città; si è insediata in Inghilterra, in [[Scozia]], in [[Irlanda]], in [[Belgio]], in [[Italia]]. Si sono sempre persegui questi due principali risultati: la santificazione della gioventù cristiana e la visita dei poveri a domicilio. Noi abbiamo in ciascuna città delle opere pei gli ammalati, per I'istruzione dei bambini, per il collocamento di operai, che sono affidate a dei comitati poco numerosi e soccorsi dal denaro della Società tutta intera. Possa I'unione della nostra umile Società diventare il simbolo
:''Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!'' (Al Presidente della Società di San Vincenzo de Paoli del Messico, Parigi, 19 settembre 1845, p. 232).
*Sappiamo che le circostanze sono minacciose e che la [[Rivoluzione]] può schiacciarci, ma crediamo che la Provvidenza ha il suo disegno. La [[Repubblica]] può morire da un momento
#la piccola proprietà che pagherebbe un ventesimo
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:Temo che se la proprietà non saprà spogliarsi liberamente, presto o tardi sarà violentemente compromessa. (Ad Alexandre Dufieux, Parigi, 31 maggio-2 giugno 1848, p. 309).
*È arrivato il momento per i cattolici di passare ai barbari (il proletariato n.d.r.), cioè alla [[democrazia]], al partito del popolo. Dietro alla [[rivoluzione]] politica
#La prima è che la classe operaia mi sembra molto più preparata e morale.
#Nei giorni che seguirono la vittoria, non hanno saccheggiato [[Parigi]], ma hanno rispettato Dio nelle sue Chiese e nei suoi sacerdoti. Il popolo si è convinto di avere più alleati tra padri e fratelli della dottrina cristiana che fra giornalisti e avvocati.
#Il secondo motivo è la Provvidenza.
#Il governo disponeva di una forza immensa di baionette ed interessi: è caduto tuttavia con un soffio e nessuno sa spiegarselo.
#Credo di scoprire il piano divino che sta per svilupparsi: per diciotto anni [[Luigi Filippo]] aveva sostenuto
#Se le grandi cose scuotono i cuori, al tempo stesso esse si elevano; e se è giunto il momento dei grandi tradimenti è giunto anche quello in cui la devozione diventa più facile, considerato che si tenga meno agli interessi di cui si è vista la fragilità.
#Niente vigliaccheria, in fondo il
*Sono proprio io
#io persisto a paragonare la rivoluzione con la caduta
#sono stato di quelli che credono nel partito della fiducia e credo nella possibilità di una democrazia cristiana; idee generali che possono trionfare nel tumulto delle passioni. (Ad Alexadre Dufieux, Parigi, 31 maggio-2 giugno 1848, p. 311)
*Il testo di questa lettera dimostra che i principali redattori <nowiki>
*A [[Pisa]] le sedute delle conferenze, qui, sono brevi, ma ben condotte, risolvono prontamente i problemi. Mi dispiace di non veder un numero più cospicuo di studenti.</br>
:[[Pontedera]] conta nove membri, tutti artigiani. È povera e non ha che quattro famiglie da visitare. Grazie alle loro cure centocinquanta bambini si riuniscono ogni sera ed il presidente Bertelli insegna loro la dottrina cristiana. La mattina conduce lui stesso un gruppo di questi ragazzi e fa loro imparare a leggere e a scrivere.</br>
:A [[Firenze]] vi ho trovato ventotto membri tra cui avvocati, professionisti e medici. La conferenza ha fondato
:[[Prato]] conta già diciotto membri attivi e ottanta benefattori. I nostri si occupano soprattutto di patronato. Si portano a passeggio un gruppo di cinquanta ragazzi, si fanno divertire, si istruiscono e si catechizzano; presto un locale adatto permetterà loro di frequentare la scuola serale.</br>
:[[Livorno]] ha trentadue membri che visitano settanta famiglie. Opera con impegno nella struttura sociale della città. Hanno ottenuto riforme importanti: ritorno ai sacramenti, invio dei giovani in buone scuole,
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