Train de vie - Un treno per vivere: differenze tra le versioni

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*C'era una volta un piccolo "shtetl", un piccolo villaggio ebraico dell'Europa dell'est, era l'anno 5701, cioè 1941 secondo il nuovo calendario. Era d'estate, l'estate del 1941, il mese di luglio, credo... Io fuggivo credendo che si potesse fuggire, da ciò che si è gia visto, troppo visto. Correvo per avvertirli. I miei, il mio "shtetl", il mio villaggio. E questa è la storia, del mio villaggio così come tutti noi l'abbiamo vissuta. ('''Shlomo''')
*Un giorno, viaggeremo nello spazio, al di là del cielo, adesso lo so. Lo spazio non è più nei nostri cuori, e noi andremo a cercarlo altrove. ('''Shlomo''')
*Anziano 1: e chi ce lo da un treno?<br>Schlomo: Lo comperiamo, al mercato. Vagone per vagone. E poi lo mettiamo sui binari.<br>Anziano 2: Con che soldi?<br>Schlomo: Quelli della comunità! E con le offerte! Tutti daranno.<br>Anziano 3: Quanto?<br>Anziano 4: E le uniformi?<br>Schlomo: Non sono gli ebrei i migliori sarti del mondo. Ce le cuciremo noi.<br>Anziano 5: E le armi, i documenti falsi?<br>Schlomo: Armi? perché armi? I documenti falsi sì. I documenti folli, basta scriverci sopra il falso, il folle.<br>Rabbino: Dovremmo anche parlare tedesco senza accento yiddish. <br>Schlomo: E preparare la partenza. Sgombrare tutto il villaggio senza che nessuno se ne accorga. Si certo, lo faremo. Spiccheremo il volo, Il cielo si unirà alla terra e gli uccelli torneranno.<br>Donna alla finestra: Dio! perché scegliere gli uomini per dirigere la terra, e un pazzo per mostrargli la via?
 
 
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