Fantascienza: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Marcok (discussione | contributi)
+cit. tratta da James Gunn
Marcok (discussione | contributi)
m ordine alfabetico
Riga 9:
* Il futuro della fantascienza? Ci viviamo dentro. [...] Se c'è una cosa che ho imparato dalla fantascienza, è che ogni momento presente è al contempo il passato di qualcun altro e il futuro di qualcun altro. ([[William Gibson]])
*La fantascienza e il mondo. Si sono creati a vicenda [...]. Ovviamente l'influenza del mondo sulla fantascienza è stata molto più massiccia, ma l'influenza della fantascienza sul mondo è stata molto più pregnante [...]. In ogni caso non c'è dubbio che noi viviamo in un mondo di fantascienza. Tutt'intorno a noi vediamo i segni di un nuovo ordine: la nostra vita non è quella che era dei nostri padri e non è certamente quella dei loro. La vita corre sempre più rapidamente e noi ci muoviamo con essa. È come se cavalcassimo una tecnologia lanciata al galoppo e non possiamo più scenderne senza romperci l'osso del collo. ([[James Gunn]])
* La maggiore distinzione tra fantastico e fantascienza è, semplicemente, che la fantascienza usa uno o pochissimi postulati, sviluppando le conseguenze logiche rigidamente coerenti di questi limitati postulati. Il fantastico fa le sue regole mano a mano che procede ... La natura fondamentale della fantasia è "L'unica regola è fare una nuova regola ogni volta che ne hai bisogno!". La regola di base della fantascienza è "Imposta una proposizione di base – poi sviluppa le sue coerenti conseguenze logiche."
:''The major distinction between fantasy and science fiction is, simply, that science fiction uses one, or a very, very few new postulates, and develops the rigidly consistent logical consequences of these limited postulates. Fantasy makes its rules as it goes along... The basic nature of fantasy is "The only rule is, make up a new rule any time you need one!" The basic rule of science fiction is "Set up a basic proposition--then develop its consistent, logical consequences."'' ([[John W. Campbell]])
* La fantascienza è morta. Qui sono sicuro: la [[tecnologia]] l'ha uccisa. Persino mia madre non percepisce più come assurde le cose che prima erano fantascienza. Perché c'è il telefonino, il computer, l'iPod, il televisore ultrapiatto. È [[magia]]? No, è la tecnologia che ha vinto. ([[Antonio Serra]])
* La fantascienza è una nuova [[mistica]], è la resurrezione della poesia epica: l'uomo e il suo superamento, l'[[eroe]] e le sue imprese, la lotta contro l'[[ignoto]]. ([[Boris Vian]])
* La fantascienza non è scritta per gli scienziati più di quanto le storie di fantasmi siano scritte per i fantasmi. ([[Brian Aldiss]])
:''Science fiction is no more written for scientists than ghost stories are written for ghosts.''
* La maggiore distinzione tra fantastico e fantascienza è, semplicemente, che la fantascienza usa uno o pochissimi postulati, sviluppando le conseguenze logiche rigidamente coerenti di questi limitati postulati. Il fantastico fa le sue regole mano a mano che procede ... La natura fondamentale della fantasia è "L'unica regola è fare una nuova regola ogni volta che ne hai bisogno!". La regola di base della fantascienza è "Imposta una proposizione di base – poi sviluppa le sue coerenti conseguenze logiche."
:''The major distinction between fantasy and science fiction is, simply, that science fiction uses one, or a very, very few new postulates, and develops the rigidly consistent logical consequences of these limited postulates. Fantasy makes its rules as it goes along... The basic nature of fantasy is "The only rule is, make up a new rule any time you need one!" The basic rule of science fiction is "Set up a basic proposition--then develop its consistent, logical consequences."'' ([[John W. Campbell]])
* Le storie di fantascienza sono quelle in cui un qualche aspetto di [[scienza]] futura o di alta [[tecnologia]] è così integrale alla storia che, se togli la scienza o la tecnologia, la storia collassa. ([[Ben Bova]])
* Mi ci vollero degli anni per rendermi conto d'aver scelto di lavorare in generi disprezzati e marginali come la fantascienza, la fantasy e la narrativa per adolescenti, esattamente perché essi erano esclusi dal controllo della critica, dell'accademia, della tradizione letteraria, e consentivano all'artista di essere libero. ([[Ursula K. Le Guin]])