Taranto: differenze tra le versioni

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*Ma il meglio della vita di Taranto vecchia è all'aperto, sulla banchina, tra la muraglia delle case e il Mar Piccolo. È uno dei posti più vivaci dell'Italia del Sud, e non saprei trovarne di paragonabili; sembra illustrare una novella orientale, di quelle dove i pesci parlano e sputano anelli preziosi. Forse perché la merce si espone e si vende con i vecchi metodi, vi è qui una vera comunione tra il porto, la gente che grida e i fondi marini. (…) Questo porticciolo orientale, questa popolazione di pesci e molluschi, è uno dei migliori ricordi italiani; è così nell'insieme il ricordo di Taranto, città di mare tersa e lieve, tanto che passeggiandovi sembra di respirare a tempo di musica. ([[Guido Piovene]] - Viaggio in Italia, Mondatori, 1957)
*Taranto, sol per àncore ed ormeggi assicurar nel ben difeso specchio, di tanta fresca porpora rosseggi? A che, fra San Cataldo e il tuo più vecchio muro che sa Bisanzio ed Aragona, che sa Svevia ed Angiò, tendi l'orecchio? Non balena sul Mar Grande né tuona. Ma sul ferrato cardine il tuo Ponte gira, e del ferro il tuo Canal rintrona. Passan così le belle navi pronte, per entrar nella darsena sicura, volta la poppa al ionico orizzonte. ([[Gabriele D'Annunzio]] - Libro IV delle Laudi del Cielo del Mare della Terra e degli Eroi)
*"D'azzurro, al delfino nuotante e cavalcato da un Dio marino nudo sostenente nel braccio sinistro un panneggio svolazzante e con la destra scagliante il tridente, al capo cucito di rosso centrato, caricato della conchiglia d'oro, posta fra la leggenda "Taras"". Blasonatura Stemma del Comune di Taranto, decreto del 20 dicembre 1935.
 
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