Aleksandr Isaevič Solženicyn: differenze tra le versioni

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*Bisogna saper migliorare con pazienza quanto ogni giorno ci offre. <ref name=maria>Da ''[http://www.avvenire.it/Cultura/Dalla+Vandea+ai+gulag+Il+filo+rosso+di+Solzenicyn_200909280755226430000.htm Dalla Vandea ai gulag: Il filo rosso di Solzenicyn]'', in ''Avvenire'' del 27 settembre 2009.</ref>
*C'è una parola che si usa molto oggi: "[[anticomunismo]]". È una parola molto stupida e mal composta perché dà l'impressione che il comunismo sia qualche cosa di primitivo, di basico, di fondamentale. E così, prendendolo come punto di partenza, anticomunismo è definito in relazione a comunismo. Per questo affermo che la parola è stata mal scelta e fu composta da gente che non conosceva l'etimologia: il concetto primario, eterno, è Umanità. Ed il comunismo è anti-Umanità. Chi dice "anti-comunismo", in realtà sta dicendo anti-anti-Umanità. Un costrutto molto misero. Sarebbe come dire: ciò che è contro il comunismo è a favore dell'Umanità. Non accettare, rifiutare questa ideologia comunista, inumana, è semplicemente essere un essere umano. Non è essere membro di un partito.
:''There is a word very commonly used these days: "anti-communism." It's a very stupid word, badly put together. It makes it appear as though communism were something original, something basic, something fundamental. Therefore, it is taken as the point of departure, and anti-communism is defined in relation to communism. Here is why 1I say that this word was poorly selected, that it was put together by people who do not understand etymology: the primary, the eternal concept is humanity. And communism is anti-humanity. Whoever says ''antl"anti-communism''" is saying, in effect, anttanti-anti-humanity. A poor construction. So we should say: that which is against communism is for humanity. Not to accept, to reject this inhuman Communist ideology is simply to be a human being. It isn't being a member of a party.'' (da un discorso pubblico tenuto a Washington il 30 giugno 1975; da ''[http://www.archive.org/details/SolzhenitsynTheVoiceOfFreedom Solzhenitsyn: The Voice of Freedom]'', p. 30)
*Gli uomini hanno finito per convincersi, partendo dalle loro stesse disgrazie, del fatto che le rivoluzioni distruggono il carattere organico della società; che danneggiano il corso naturale della vita; che annientano i migliori elementi della popolazione dando campo libero ai peggiori; che nessuna rivoluzione può arricchire un Paese. <ref name=maria/>
*Nella vita sociale, libertà e uguaglianza tendono a escludersi reciprocamente, sono antagoniste: infatti, la libertà distrugge l'uguaglianza sociale, è proprio questa una della funzioni della libertà, mentre l'uguaglianza limita la libertà, perché diversamente non vi si potrebbe giungere. <ref name=maria/>