Taittirīya Āraṇyaka: differenze tra le versioni

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==Citazioni==
*Colui che vive in noi come nostra guida, che è uno e tuttavia appare in molte forme, colui nel quale le cento luci del cielo sono una, nel quale i ''Veda'' sono uno, nel quale i sacerdoti sono uno – quegli è l'''[[ātman]]'' spirituale all'interno della persona. (''III, 11, 1''; 2001)
*Non Lo si può afferrare né da sopra, né di lato, né dal mezzo; nessuno Lo comanda. Lo si può chiamare: il Gloriosissimo! <br />La Sua forma non è afferrabile dalla vista, per cui nessuno potrà mai vederLo con gli occhi: gli si dà forma col cuore, col pensiero, con lo spirito: quelli che Lo conoscono divengono immortali. (''X, 1''; 1999)
 
 
==Bibliografia==