Wilfred Bion: differenze tra le versioni

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*Perché una [[emozione|esperienza emotiva]] sia utilizzabile come modello occorre che i suoi dati sensoriali siano stati previamente convertiti in elementi alfa destinati ad essere immagazzinati e messi a disposizione del processo di astrazione. (p. 132)
*In seno al gruppo sociale il [[mito]] può pretendere di essere considerato come qualcosa che svolge nella società lo stesso ruolo che il modello occupa nel lavoro scientifico del singolo. (p. 139)
*Il problema si semplifica se si ritiene che i "[[pensiero|pensieri]]" siano precedenti, da un punto di vista epistemologico, al pensare e che quest'ultimo si sviluppi come conseguenza della necessità di un metodo o di un apparato per trattare "i pensieri". (p. 145)
*La forza della [[psicoanalisi]] non risiede nella gran quantità di teorie a disposizione dell'analista, ma al con¬trario nel fatto che questo possa far fronte ad ogni circostanza che possa verosimilmente presentarglisi servendosi di una quantità ridotta di teorie (p. 151)
*Riassumendo: il rapporto madre-infante descritto da [[Melanie Klein|M. Klein]] come identificazione proiettiva viene interiorizzato e forma così un apparato che regola l'incontro di un presupposto con i dati sensoriali relativi alla corrispondente realizzazione. Questo apparato è rappresentato da un modello: quello dell'incontro, che produce il concetto, tra il presupposto e le impressioni sensoriali. Questo modello, a sua volta, viene rappresentato da ♂ ♀. (p. 156)
 
==[[Incipit]] di ''Gli elementi della psicoanalisi''==