Raffaele Cantone: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Raffaele Cantone==
* ‎La borghesia mafiosa può essere vinta certamente con la repressione, ma può essere vinta con comportamenti che abbiano soprattutto un carattere: quello della coerenza. Siamo tutti bravi, a dire parole; siamo un po' meno bravi tutti a coniugare a quelle parole, comportamenti coerenti sul piano dei fatti. (da un intervento pubblico a Palazzo Valentini, Roma, 14 luglio 2011; citato nel [http://controlemafie.wordpress.com/2011/07/14/i-costi-delleconomia-criminale-intervento-di-raffaele-cantone-per-liniziativa-nazionale-cgil-legalita-economica-dal-territorio-allimpresa-unaltra-idea-di-sviluppo-roma-14-luglio/ blog di ''Contro le mafie''])
* (Voi giovani potete dare prima di tutto) un contributo di attenzione - io credo che tenere altissima l'attenzione rispetto a certi fenomeni è importante - e sopratutto anche un contributo di conoscenza. Bisogna smetterla col pensare che certi fenomeni tanto sono lontani, che sono fenomeni che riguardano il meridione (dall'intervista a ''Cattolica & Dintorni'', 18 dicembre 2009; [http://www.youtube.com/watch?v=sVuNaOA5KTg visibile su YouTube (minuto 3:10)])
* Sono convintissimo che questa è una battaglia anche sul piano culturale. La conoscenza dei fenomeni è indispensabile per vincere. (''ibidem'', minuto 4:00)
* Sul piano della repressione sono stati fatti grandissimi passi avanti, molto meno sul piano della prevenzione. Per esempio, io credo che lo Stato debba mettere in campo una serie di strutture di prevenzione dell'infiltrazione (mafiosa) nel mondo dell'economia, in questo momento in particolare, che per esempio è un momento di crisi, dove c'è il rischio che capitali mafiosi possano essere utilizzati per l'immissione in un circuito economico che ha bisogno tantissimo di denaro. In questo momento, le istituzioni di controllo, la Banca d'Italia, l'ufficio italiano cambi, la Consob, mi auguro che stiano facendo il controllo su quali soldi stanno girando nei mercati, perché questo è un momento di grande pericolosità. (''ibidem'', minuto 2:05)
* L'atteggiamento di chi dice: «non cambierà nulla!» è un grandissimo regalo che si fa alle mafie. (''ibidem'', minuto 5:20)
* Non dobbiamo individuare eroi per sgravarci le coscienze, le battaglie devono essere di tutti, ognuno nel suo piccolo; nel momento in cui ci abbandoniamo all'idea che ci sia l'eroe che con la sua parola cambierà il mondo abbiamo creato un fatto di specie ma commesso un errore enorme. (da un'intervista di Massimiliano Forgione, ''[http://www.wex.it/bars/visualizza_integrale.asp?id_argo=13&id_sottoargomento=&titolo_argo=Intervista&titolo_sottoarg=&id_art=347 Il Mattatoio]'', 28 dicembre 2009)
* Il bullismo non è altro - in piccolo - che il fenomeno della camorra; spesso i "bulli" delle scuole si trasformano nei camorristi di domani. Il bullismo riproduce la realtà della camorra, perché si fonda sulla omertà e la paura dei bambini, la paura non solo di chi subisce certi fenomeni - perché quella è naturale - ma quella di tutti quelli che questi fenomeni li vedono, ma fanno finta di non vedere. Allora credo che sia fondamentale far capire ai bambini, ai ragazzi, che il "bullo", fa il "bullo" proprio perché c'è tanta gente che gli riconosce questo ruolo; gli insegnanti devono far capire come c'è un collegamento forte tra questi fenomeni e quello che capita poi nella società, perché i "bulli" di oggi, sono i camorristi di domani. (rispondendo alle domande dei bambini, dall'intervista pubblica di Stella Cervasio, al Premio Cimitile, in occasione della presentazione di "Solo per Giustizia", 15 giugno 2009; [http://www.editoriathemoment.com/autorecantone.html video: minuto 24:00]) {{c|Trascrizione non fedele}}
* Ho visto tanti ragazzi che avevano le tue stesse titubanze, preoccupazioni per il futuro e che però alla fine hanno cominciato a lavorare anche facendo grandi sacrifici; io credo che bisogna avere il coraggio e la dignità di avere la "schiena dritta", di non pensare che ogni cosa si debba e si possa risolvere con le raccomandazioni, con le amicizie, con i "patteggiamenti", con le richieste d'intervento delle persone che "contano" o che "fanno finta di contare" e ti dico di più: l'obbiettivo che si può raggiungere senza chiedere piaceri a nessuno è un obbiettivo che ti dà una soddisfazione infinita. Quella di non dover ringraziare mai nessuno. (''ibidem'': minuto 30:20) {{c|Trascrizione non fedele}}