Edmond Potonié: differenze tra le versioni

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Allorquando un negoziante, un banchiere, od un semplice privato esamina, in fin d'anno, le operazioni fatte, le buone e cattive speculazioni in cui occupò i suoi capitali, è suo scopo di illuminarsi con questo studio statistico, affìne di trarne gli insegnamenti che ne derivano, e comportarsi in conseguenza nell'avvenire.<br/>All'assioma di [[Pitagora]] «i numeri governano il mondo» [[Goethe]] ha aggiunto : «è almeno certo che le cifre insegnano come il mondo è governato.»<br />La [[statistica]] è la scienza ragionata dei fatti.<br />Vedete come il [[sofista]] ha tema delle cifre, ovvero, quando se ne vale, come snatura la loro eloquenza! L'uomo, che sta scivolando sul pendìo del [[fallimento]], appena ardisce consultare le cifre de' suoi libri, e respinge con isgomento la loro inesorabilità, sperando che un miracolo lo salvi.
===Citazioni===
*Quale è dunque il nostro fine nel cercare di stabilire il bilancio della guerra? Noi vogliamo, insieme cogli uomini forti e coraggiosi, studiare questa piaga legata dal medio evo alle moderne società, guardare in faccia senza paura i suoi spaventevoli risultamenti, e quando sapremo ove andiamo, trascinati da codesti due vampiri, che stremano le nostre forze, le armate permanenti, e il [[debito pubblico]], che ne è la conseguenza, non saremo forse molto lontani dal trovare il rimedio. (parte I)
*La [[guerra]] o la [[pace]] armata, ciò che torna a un dipresso alla stessa cosa, sono una minaccia costantemente sospesa sul benessere e sulla tranquillità dei popoli. Ogni soldato, oltre al denaro che costa allo Stato pel suo mantenimento quotidiano, rappresenta egli stésso una tal quale somma di capitale e di lavoro, che impiegata nei campi o negli opifizì arrecherebbe il suo contingente alla massa sociale, e che nello stato di pace armata è forzatamente condannata a rimanere improduttiva. (parte I)
*Vi hanno due sorta di [[guerra]]: l'una è santa, quella che si fa per l'indipendenza, per la libertà, per la difesa della patria, dei penati, della famiglia.... Ma vi ha un'altra guerra — la più odiosa, la più grottesca, la più criminosa, la più radicale tra le pazzie umane. —Questa ha per movente una vanità bestiale e feroce, che si è d'accordo di appellare ''l'amor della gloria''... A codesti atti di rabbia insensata si dan nomi graziosi, campestri: quella gente va a raccogliere allori, a mietere palme, come le ragazze vanno nei campi a cogliere margherite, fiordalisi e papaveri. Vanno in realtà a raccogliere braccia e gambe, a fare fasci e mucchi di corpi morti. (parte I)