John Lennon: differenze tra le versioni

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*Preferisco le idee agli ideali. (citato in Roy Carr & Tony Tyler, ''I Favolosi Beatles'')
 
*A Mimi {{NDR|la zia}} dicevo sempre: "Hai buttato via tutte le mie poesie e te ne pentirai quando sarò famoso". Non le perdonavo il fatto che non mi trattasse come un fottuto genio. (citato in Philip Norman, ''John Lennon. La biografiaBiografia'', traduzione di A. Piccato, Mondadori, 2009. ISBN 9788804593614)
 
* Se l'arte servisse a redimere l'uomo, lo potrebbe fare solo riscattandolo dalle responsabilità della vita, restituendogli un'inaspettata fanciullezza.<ref>Citato in Chris Ingham, ''Guida completa ai Beatles'', traduzione di M. C. Giordano, V. Lovato, G. Olivieri, Vallardi, Milano, 2005, p. 299. ISBN 8882119866</ref>
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* Gli anni sessanta hanno assistito a una rivoluzione tra i giovani, che non si limitata solo ad alcuni piccoli segmenti o classi, ma che ha coinvolto l'intero modo di pensare. Toccò prima ai giovani, poi la generazione successiva. I Beatles furono parte di questa rivoluzione, che in realtà è un evoluzione ancora in atto. Eravamo tutti nella stessa barca: una barca che andava alla scoperta del Nuovo Mondo. I Beatles erano di vedetta.<ref>Citato in ''The Beatles Anthology'', Rizzoli, 2010. </ref>
 
* Quando ero un beatleBeatle, pensavo che fossimo il miglior gruppo in questo dannato mondo. E crederci ci ha resi quello che eravamo! Io sono cresciuto. Non credo più alle figure paterne, come Dio , Kennedy o Hitler. Non sono più alla ricerca di un guru. Non sto più cercando niente. Non c'è ricerca, non c'è una strada da imboccare, non c'è niente. Le cose stanno così. Probabilmente continueremo a scrivere musica per sempre.<ref>Citato in ''The Beatles Anthology'', Rizzoli, 2010. Pagina 357. </ref>
* Se i Beatles o gli anni Sessanta hanno avuto un messaggio, era questo: impara a nuotare. Punto. E una volta che hai imparato, mettiti a nuotare. La gente che è rimasta ancorata ai Beatles e al sogno degli anni Sessanta ha perso di vista l'orizzonte non appena i Beatles e gli anni Sessanta sono diventati l'orizzonte. Portarseli dietro tutta la vita sarebbe come portarsi dietro Glenn Miller e la seconda guerra mondiale. Con questo non voglio dire che non si possano ascoltare con piacere Glenn Miller o i Beatles, ma vivere dentro quel sogno significa scegliere la via del tramonto.<ref>Citato da in Philip Norman, ''John Lennon, La Biografia'', 2009, Arnoldo Mondadori Editore, Milano. Pagina 403. </ref>
 
* Marciare andava bene per gli anni Trenta. Oggi bisogna usare metodi diversi. Tutto ruota a una sola cosa: vendere, vendere, vendere. Se vuoi promuovere la pace, devi venderla come se fosse sapone. I media ci sbattono continuamente la guerra in faccia: non soltanto nelle notizie ma anche nei vecchi film di John Wayne e in qualsiasi altro dannato film; sempre e continuamente guerra, guerra, guerra, uccidere uccidere, uccidere. Così ci siamo detti "Mettiamo in prima pagina un po' di pace, pace, pace, tanto per cambiare"... Per ragioni note soltanto a loro, i media riportano quello che dico. E ora sto dicendo "Pace".<ref>Citato in Philip Norman, ''John Lennon, La Biografia'', 2009, Arnoldo Mondadori Editore, Milano. Pagina 377. </ref>
 
* Vogliamo che Cristo vinca. Stiamo cercando di rendere contemporaneo il messaggio di Cristo. Cosa avrebbe fatto Lui se avesse avuto a disposizione pubblicità, dischi, film, televisione e giornali? Per diffodere il suo messaggio Cristo fece dei miracoli. Ebbene, il miracolo di oggi sono i mezzi di comunicazione; quindi mettiamoci a usarli.<ref>Citato in Philip Norman, ''John Lennon, La Biografia'', 2009, Arnoldo Mondadori Editore, Milano. Pagina 337. </ref>
 
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