Terry Pratchett: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 67:
*STAI SOLO POSPONENDO L'INEVITABILE.<br />«''È quello che si considera vita.''» <small>(pag. 13)</small>
*Nella vasca da bagno della storia la verità è più difficile da afferrare di una saponetta e, soprattutto, è ancor più difficile da trovare.
 
===6. ''Sorellanza stregonesca'' (1988)===
====[[Incipit]]====
Il vento ululava. I lampi pugnalavano la terra a casaccio come inefficienti assassini. Il tuono rombava e rimbombava attraverso le oscure colline sferzate dalla pioggia.<br>
La notte era nera quanto le viscere di un gatto. Era il genere di notte, potete crederci, in cui gli dei spostavano gli uomini come fossero pedine sulla scacchiera del fato. Al centro di questa tempesta di elementi c'era un fuoco che ardeva, tra i cespugli di ginestra gocciolanti, come la follia nell'occhio di una donnola. Esso illuminava tre figure accovacciate.
Mentre il calderone ribolliva, una voce anziana gracchiò: <br />
«Quando ci incontreremo di nuovo noi tre?»<br />
Ci fu una pausa. <br />
Alla fine, un'altra voce, con un tono ben più normale, rispose: <br />
«Be', potremmo fare martedì prossimo.»
 
====Citazioni====
*«Ammettilo... ti ha offerto piaceri licenziosi ed edonistici conosciuti soltanto a quelli che trattano di arti carnali, non è così?»<br />Il sergente si mise sull'attenti e fissò dritto in avanti.<br />«No, signore» disse, con il tono di uno che dice la verità, succeda quel che succeda. «Mi ha offerto un pandolce.» <br />«Un pandolce?»<br />«Sì, signore. Con il ribes.»
*È proprio vero che le parole hanno un potere, e una delle cose che sono in grado di fare è di uscire dalla bocca della gente prima che il parlante abbia avuto l'opportunità di bloccarle.
*«Nessuno diventa come lei senza costruirsi delle pareti all'interno del cervello» disse la Nonnina. «Le ho semplicemente abbattute. Ogni urlo. Ogni supplica. Ogni senso di colpa. Ogni contrazione della coscienza. Tutto insieme. C'è un trucchetto per riuscirci.»<br />Fece a Magrat un sorriso condiscendente. «Te lo mostrerò un giorno, se vuoi.»<br />Magrat ci pensò un po'. «E' terribile» commentò.<br />«Stupidaggini» la Nonnina sorrideva in modo raccapricciante. «Ognuno vuole conoscere il suo autentico io. Adesso a lei è permesso.»
 
===10. ''Stelle cadenti'' (1990)===
Line 151 ⟶ 166:
Ma successivamente pensò che ci fossero state delle sagome là fuori, appena oltre la luce che filtrava sulla strada. Parecchie sagome che lo avevano fissato con attenzione. Pensò che forse c'erano stati dei debolissimi puntini di luce...<br />
Però non c'era da sbagliarsi sulla cosa che gli stava di fronte. Era grossa, rosso scuro e pareva la figura di argilla di un uomo fatta da un bambino. Gli occhi erano due tizzoni ardenti.
 
===''Sorellanza stregonesca''===
Il vento ululava. I lampi pugnalavano la terra a casaccio come inefficienti assassini. Il tuono rombava e rimbombava attraverso le oscure colline sferzate dalla pioggia.<br>
La notte era nera quanto le viscere di un gatto. Era il genere di notte, potete crederci, in cui gli dei spostavano gli uomini come fossero pedine sulla scacchiera del fato. Al centro di questa tempesta di elementi c'era un fuoco che ardeva, tra i cespugli di ginestra gocciolanti, come la follia nell'occhio di una donnola. Esso illuminava tre figure accovacciate.
 
==Bibliografia==