Hans Fallada: differenze tra le versioni

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* – Ma che cosa si era messo in mente, Quangel? Lei, un semplice operaio, lottare contro il Führer, che ha dietro di sé il partito, le SS, le SA? Contro il Führer che ha già vinto mezzo mondo e fra uno o due anni avrà sconfitto il nostro ultimo nemico? È ridicolo! Avrebbe dovuto pensarci prima, che la cosa sarebbe finita male! È come se una zanzare volesse combattere contro un elefante. Non la capisco proprio, lei, un uomo ragionevole!<br/>– No, questo non lo potrebbe capire. Poco importa se uno combatte da solo o se combattono in centomila; se uno s'accorge di dover combattere, combatte, e poco importa che abbia o no compagni di lotta. Io dovevo combattere e tornerei a farlo. Ma in modo diverso, completamente diverso. (pp. 506-507)
* […] Se mi avesse permesso di suonargliele a dovere, a quella canaglia, questo non sarebbe mai successo.<br/>Allora il direttore d'orchestra rispose con un sorriso malinconico: – Vogliamo forse diventare come quegli altri, Quangel? Quelli credono di poterci convertire alle loro opinioni a furia di botte! Ma noi non crediamo alla signoria della violenza. Noi crediamo nella bontà, nell'amore, nella giustizia.<br/>– Bontà e amore per quella scimmia malvagia!<br/>– Lo sa forse lei, perché è diventato così malvagio? Lo sa forse lei se non si schernisce ora contro la bontà e l'amore, solo per paura di dover vivere altrimenti se non diventasse buono? Se avessimo avuto quel ragazzo con noi nella nostra cella altre quattro settimane, lei avrebbe notato un cambiamento.<br/>– Bisogna anche saper essere duri, dottore!<br/>– No, non bisogna. Una frase simile fornisce una scusa per ogni mancanza d'amore, Quangel! (pp. 571-572)
* […] Perlomeno lei ha resistito al male. Non è diventato malvagio insieme con gli altri. Lei ed io e i molti che sono qui in questa casa e molti, moltissimi in altre case simili e le decine di migliaia nei campi di concentramento continuano a resistere ancora oggi, domani…<br/>– Sì. e poi ci ammezzerannoammazzeranno, e a cosa sarà servita la nostra resistenza?<br/>– A noi sarà servita molto perché sentiremo di esserci comportati fino alla fine in modo decente. E più ancora sarà servita al popolo che sarà salvato per amore dei giusti, come sta scritto nella [[Bibbia]]. Vede, Quangel, sarebbe stato naturalmente mille volte meglio se avessimo avuto un uomo che ci avesse detto: dovete agire così e così, questo o quello è il nostro piano. Ma se ci fosse stato un uomo simile in [[Germania]], non avremmo mai avuto un 1933. Così abbiamo dovuto agire ognuno per conto suo, e siamo stati presi uno per uno, e ognuno di noi morrà solo. Ma non per questo siamo soli. Quangel, non per questo moriamo inutilmente. A questo mondo nulla accade inutilmente, e poiché combattiamo per la giustizia contro la forza bruta, saremo noi i vincitori alla fine. (p. 577)
 
===[[Explicit]]===
Nei giorni seguenti mamma Kienschäper si meravigliò qualche volta di vedere che il ragazzo non si allontanava mai dalla cascina. Di solito era sempre il primo ad andare a lavorare nei campi e adesso non voleva nemmeno condurre al pascolo la mucca. Ma non disse nulla, e il ragazzo non disse nulla e quando vennero le giornate di piena estate e incominciò la mietitura dell'avena, il ragazzo se ne andò anche lui per i campi con la sua falce…<br/>Perché bisogna anche raccogliere quel che abbiamo seminato e il ragazzo aveva seminato una buona semente.