Hans Fallada: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
* […] la postina è salita al piano di sopra e ha suonato dai Quangel. Tiene già la lettera in mano ed è pronta a correre subito via. Ma ha fortuna, perché le apre la porta non la moglie che scambia sempre qualche parola gentile con lei, ma il marito dal viso tagliente di uccello, con la bocca stretta e gli occhi freddi. Senza una parola prende la lettera e le chiude la porta sul naso, come se fosse una ladra da cui ci si deve guardare.<br/>Eva Kluge alza le spalle e scende di nuovo le scale. C'è gente fatta così. Da quando porta la posta nella Jablonskistrasse quell'uomo non le ha mai detto una parola. Pazienza, lei non lo può cambiare, non ha potuto cambiare nemmeno suo marito che ha scialacquato il suo denaro all'osteria e alle corse e che si rifà vivo solo quando è proprio al verde. (p. 14)
* Di sfuggita pensa anche all'uomo dal viso di uccello al quale ha consegnato or ora la lettera della posta militare, e pensa alla vecchia ebrea Rosenthal, lassù al quarto piano; la [[w:Gestapo|Gestapo]] le ha portato via il marito due settimane or sono. Le fa pena, quella donna. I Rosenthal avevano prima un negozio di biancheria nella Prenzlauer Allee. Poi glielo hanno «arianizzato» e adesso hanno portato via il marito, che non deve essere lontano dai settanta. Non hanno certamente mai fatto male a nessuno, quei due vecchi, hanno sempre venduto a credito anche a Eva Kluge, quando non aveva denaro per la biancheria dei bambini, e da Rosenthal la merce non era peggiore o più cara che negli altri negozi. (p. 15)
* In realtà non era certo l'avarizia che impediva a Otto Quangel di iscriversi al [[w:Partito Nazista|partito]]. Certo, egli era molto preciso in fatto di denaro ed era capace di rimpiangere per una settimana un centesimo speso con leggerezza. Ma appunto perché era così preciso per sé, lo era che per gli altri e questo partito era tutt'altro che preciso nel tradurre in atto i propri principi. Il modo nel quale suo figlio era stato educato nella scuola e nelle organizzazioni giovanili del partito, ciò che aveva sentito da Anna e ciò che lui stesso avevo visto: tutti i posti ben pagati in fabbrica occupati da iscritti al partito ai quali i migliori, che non fossero iscritti, dovevano continuamente cedere il passo, tutto questo lo aveva confermato nella persuasione che il partito non era preciso, e cioè che non era giusto, e con una faccende del genere lui non voleva aver nulla a che fare. (p. 63)
* I pochi borghesi si perdevano completamente in quella ressa e riuscivano insignificanti e smorti in mezzo a tante uniformi; così come il popolo, fuori, per le strade e nelle fabbriche non aveva mai avuto significato per il partito. Il partito era tutto e il popolo nulla. (pp. 124-125)
* – Sei la migliore di noi tutti, – proruppe a un tratto. – Tu sei l'umanità, lui è soltanto il dogma. Devi continuare a vivere, non cedere! (p. 129)
* E le cose stavano proprio così: la morte nella compagnia di disciplina, la morte in un campo di concentramento, la morte in prigione, ecco le cose che lo minacciavano quotidianamente, che lui doveva allontanare da sé. E aveva così poca forza… (p. 146)
* Il commissario è un po' nervoso, non certo per quel che Friedrich sta facendo in cucina con la vecchia ebrea, cose del genere e anche peggiori corrispondono alla sua natura. Rusch è un avvocato fallito che ha trovato modo di entrare nella polizia criminale. Più tardi è stato da questa ceduto alla Gestapo. Fa volentieri il suo servizio. Avrebbe volentieri offerto questi suoi servizi a qualsiasi governo, ma i metodi spicci di quello attuale gli piacciono particolarmente. – Niente sentimentalismi, – dice qualche volta a un principiante. – Soltanto quando abbiamo ottenuto quel che volevamo, soltanto allora abbiamo adempito al nostro dovere. Il mezzo è indifferente. (p. 159)
* – Tutti hanno paura! – affermò la [[w:Sturmabteilungen|camicia bruna]], piena di disprezzo. – Perché poi? Gli abbiamo spianato la strada, basta che facciano quel che diciamo loro di fare.<br/>– Tutto ciò succede perché la gente non vuol smettere di pensare. Credono che andranno avanti a forza di pensare.<br/>– Devono soltanto ubbidire. A pensare provvede il Führer. (p. 204)
* […] Intanto Otto Quangel riponeva penna e calamaio e nascondeva in un libro la cartolina incominciata. Aveva già scritto le prime parole: «Führer ordina, noi ti seguiamo. Sì, noi ti seguiamo, siamo diventati un gregge di pecore che il nostro Führer può spingere su ogni banco di macellaio. Abbiamo rinunziato a pensare…». (p. 211)
 
==[[Incipit]] di ''E adesso, pover'uomo?''==