Tullia d'Aragona: differenze tra le versioni

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==[[Incipit]] di ''Della infinita' d'amore''==
==[[Incipit]]==
 
'''Tullia''': Egli non potea venir persona niuna né più a tempo di voi, messer [[Benedetto Varchi|Benedetto]] virtuosissimo, né più grata, né più aspettata da tutti noi.<br />'''Varchi''': Molto mi piace che così sia, come voi dite, signora Tullia nobilissima, e tanto più che io temeva di non forse aver, se non guasti del tutto, almeno interrotti in parte i ragionamenti vostri, i quali so che altro che begli non possono essere, e di cose alte, e degni finalmente cosi di questo luogo, dove sempre si propone qualche materia da disputare non meno utile e grave, che gioconda e piacevole, come di cotali persone: perchè mezzo mi pentiva meco medesimo di esser venuto, e diceva appunto tra me: ''Lasso, amor mi trasporta ov'ìo non voglio'' dubitando di essere non vo' dire presuntuoso, ma molesto a chi io disidero di piacer sommamente; la qual cosa non essendo, tanto debbo più così rallegrarmi con meco stesso, come ringraziare si la molta cortesia vostra, e si quella di questi altri signori e gentiluomini, con buona licenza de' quali mi porrò a sedere: con questo inteso però, che voi seguitiate gl' incominciati ragionamenti, se per avventura non sono tali, che me ne reputiate non degno.
===Citazioni===
 
*'''Tullia''': [[Amore]], sì per quanto ho inteso dire da altrui più volte, e sì per quella cognizione che io ne abbia, non è altro che un desiderio di goder con unione quello, o che è bello veramente, o che par bello allo amante. (p. 32)
*'''Tullia''': Io per me credo, che la [[bellezza]] sia la madre di tutti gli amori. (p. 32)
==Bibliografia==
*Tullia d'Aragona, ''[http://www.liberliber.it/biblioteca/a/aragona/index.htm Le rime di Tullia d'Aragona, cortigiana del secolo XVI]'', edite a cura e studio di Enrico Celani, presso Romagnoli Dall'Acqua libraio editore, 1891.