Piergiorgio Odifreddi: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Piergiorgio Odifreddi==
*Ci illudiamo di ottenere un miracolo a Lourdes, benché in centocinquant'anni la [[Maria|Madonna]] ne abbia ufficialmente concessi solo sessantacinque<ref>Alla data attuale, sessantasette segnalazioni sono state riconosciute ufficialmente dalla Chiesa cattolica come miracoli. ([http://www.lourdes-france.org/index.php?goto_centre=ru&contexte=en&id=1342&id_rubrique=1342 il 67° miracolo], sul sito ufficiale del Santuario, risalente al 9 novembre 2005).</ref><ref>Secondo la teologia fondamentale cristiana i miracoli li concede solo Dio, la Madonna e i santi possono solo intercedere: ''"Nel linguaggio corrente, il miracolo è un fatto sensibile operato da Dio al di fuori delle leggi della natura"'' (...) ''"Per le Scritture il miracolo è un'opera potente di Dio e soprattutto un segno con cui Dio ci parla"''[http://www.internetculturale.it/opencms/opencms/it/ricerca_metaindice.jsp?semplice.y=9&semplice.x=19&q=8841544546&instance=metaindice Enciclopedia del Cristianesimo]</ref>, a cento milioni di pellegrini. Una media, inferiore a uno su un milione, di gran lunga piú bassa della percentuale delle remissioni spontanee dei tumori, che è dell'ordine di uno su diecimila. Senza contare che, come osservava [[Émile Zola]], fra gli ex voto si vedono molte stampelle ma nessuna gamba di legno. (da ''C'era una volta un paradosso'', Einaudi)
*{{NDR|[[Albert Einstein]]}} Dopo aver ricordato che fin da bambino «la vanità delle speranze e degli sforzi che travolgono incessantemente la maggior parte degli uomini in una corsa affannosa attraverso la vita»<ref name="ein">In Albert Einstein, ''Autobiografia scientifica'', 1949.</ref> l'aveva colpito profondamente, egli ricorda che dapprima divenne religiosissimo, ma cessò improvvisamente di esserlo all'età di dodici anni, perché leggendo libri di divulgazione scientifica si era «ben presto convinto che le storie che raccontava la Bibbia non potevano essere vere»<ref name="ein"/>. Questa esperienza gli fece capire come «i giovani fossero coscientemente ingannati dallo Stato con insegnamenti bugiardi, e fu un'impressione sconvolgente»<ref name="ein"/>, da cui il precoce pensatore trasse un atteggiamento di sospetto verso ogni genere di autorità, e di scetticismo verso le convenzioni sociali, che non l'avrebbe più abbandonato. Da allora egli trovò la liberazione nel «possesso intellettuale del mondo che esiste indipendentemente da noi, esseri umani, e che ci sta di fronte come un grande, eterno enigma, accessibile solo parzialmente alla nostra osservazione e al nostro pensiero»<ref name="ein"/>. Naturalmente, conclude Einstein, «la strada verso questo paradiso non era così comoda e allettante come quella del paradiso religioso, ma si è dimostrata una strada sicura, e non ho mai più rimpianto di averla scelta»<ref name="ein"/>. (dalla relazione al Festival della Mente, Sarzana, ''Dio secondo Einstein'', ''la Repubblica'', 31 agosto 2007)
*[[Galileo Galilei]] è stato il più grande scrittore della letteratura italiana: non lo dico io, ma [[Italo Calvino]]. (citato in ''Il Venerdì di Repubblica'', 23 ottobre 2009)