Paola Mastrocola: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*Il problema è che io veramente, più che sogni, faccio degli incubi. E quelli me li ricordo sì, perché poi mi sveglio tutto sudato. L'altra notte ho sognato che veniva la Preside Sogliola con la scopa. Un'enorme scopa in mano, di quelle vecchie di saggina. Noi ne abbiamo una così sul balcone, e zia Elsa le ha messo in testa un paio delle sue calze di nylon. Credo l'abbia fatto perché la scopa non si arruffi. Un po' come una donna che la sera si mette la retina sui bigodi prima di dormire. Anche mia madre si mette i bigodi, poi ci dorme sopra, al mattino toglie tutto, si impiastriccia di lacca e così la piega le dura ancora una settimana. Questo lo dice lei, io non so. Quando mi viene a svegliare la domenica mattina col bicchiere di caffè, sento la puzza di lacca mentre si china su di me. Lacca e caffè mescolati: mi è diventato un po' l'odore della domenica.
*Ho raccontato il mio sogno a un mio compagno detto Flipper, così, tanto per raccontare qualcosa a un mio compagno, che se no mi sembra che non ci diciamo mai niente tra compagni. Flipper mi ha guardato storto e poi mi ha detto:<br>«Ma sei fascista?»<br>Io non so, mi aspettavo: «ma sei scemo?» Qualcosa così. Invece: ma sei fascista?» Siccome si vedeva che non capivo, ha aggiunto:<br>«Hai il mito dell'autorità!»<br>Lo ha detto come uno che si trova una brutta malattia addosso, non so la lebbra, o uno [[scarafaggio]] nelle mutande.<br>D'altronde... Cosa vado a raccontare il sogno proprio a lui che porta la kefiyyah. Anzi, che ci vive con la kefiyyah avvolta al collo. Io poi, non ne avevo mai visti di questi tovaglioloi a quadretti legati al collo e non sapevo cosa proprio fossero, e anche adesso che me lo hanno spiegato, non ci ho mica fatto l'abitudine e ogni volta mi viene da chiedermi; cosa c'entriamo noi con i palestinesi?<br>Forse però io ho troppo distacco dal Mondo. Dovrei interessarmene di più, invece di chiudermi nel mio stupido latino.<br>Ma noi extraterrestri abbiamo altri pensieri.<br>Ad esempio quel ''nefas'', come diavolo lo traduco?
*Il colloquio con l'avvocato famosissimo comunque non era andato male: ero arrivato secondo.<br>«Ah, bene!» mi dice Furio. «E, per curiosità, chi è arrivato primo?»<br>I nomi non sono importanti. Vorrei dire con totale sicurezza a Furio che i nomi sono solo nomi, parole con cui nella vita, per convenzione, veniamo chiamati. E invece devo riconoscere che non è così: i nomi sono importanti! A volte sono spade che ci trafiggono. E quindi, visto che lo vuole sapere, glielo dico il nome di colui che ha vinto al posto mio: Cartonzi.<br>«Cartonzi Federico.»
*L'irreversibilità degli eventi. Non è vero un cappio che nulla è irreversibile. Tutto, perlopiù, è irreversibile. Tutto quel che avviene non potrebbe non avvenire, o avvenire in un altro modo. Aviene perché doveva avvenire, punto e basta