Angelo di Costanzo: differenze tra le versioni

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*Ed accade che Balduino Imperatore di Costantinopoli venne a Bari a tempo ch'egli si trovava in [[Barletta]]; andò cortesemente a riceverlo, e l'intertenne in feste e diversi giuochi d'arme, trai quali fu una giostra mantenuta da quattro giostratori i più riputati, i quali furo il Conte di Tricarico , M. Gioffredo di Loffredo, e due Siciliani , M. Tancredi di Vintimigli, e M. Corrado di Spatafore, cavalieri molto stimati; trovò che usciro ventidue avventurieri, i nomi de' quali ( per quei che scrive nelli suoi Diurnali [[Matteo Spinelli|Matteo di Giovenazzo]]) sono questi. Roberto Piscicello, Gottardo Sassone, Atenase Poderico, Galasso Siginolfo, e Stefano Brancazzo Napolitani, Ruggiero Stellato, Matteo della Porta di Salerno, Cataldo e Giacomo Protentini di Taranto, Rienzo di Falconi, Gasparo di Persona, ed Orlando Maramonte Otrantini; Riccardo della Leonessa , Guglielmo d'Evòli, Sarro d'Antignano e Pietro d'Abenavoli di Capua, Simone di Sanguino, Saccone di Monte Agana, Lorenzo Torto, ed Eleuterio di Valignano d'Abruzzo, e Betumeno e Jacet Saraceni. (p. 20-21)
*Scrive [[Matteo Spinelli|Matteo di Giovinazzo]], che l'esercito di [[Manfredi di Sicilia|Manfredi]] la maggior parte era di Saraceni, e che per difesa del regno Manfredi avea chiamato i Baroni, come sono tenuti per lo servizio delli feudi, e tra quelli nomina i Conti di Celano e di Molisi, e li Signori di casa d'Acquaviva e di casa di Sangro e di casa di Gesoaldo, e alcuni altri di case, che ora sono estinte. (p. 25-26)
*Venuto l'anno di Cristo MCCXCIV. all'ultimo presero risoluzione di far Papa un povero Eremita, chiamato fra [[Papa Celestino V|Pietro di Morone]], che stava in un picciolo eremitaggio, due miglia lontano da [[Sulmona|Sulimme]], nella laida del monte di Majella, e già era opinione, che per la santità della vita non accetterebbe il Papato: [[Carlo II d'Angiò|Re Carlo]] udita l'elezione, andò subito a persuadere che l'accettasse e ad adorarlo, e l'indusse a mandare a chiamar il Collegio de' Cardinali all'[[Aquila]], e fu agevol cosa a persuaderlo, non già per avidità ch'egli avesse di regnare, ma solo per la semplicità ed umiltà sua grandissima. (p. 157)
*Questo Pontefice chiamato [[Papa Celestino V|Celestino V]] dimostrò quanta differenza sia dalla vita attiva alla contemplativa, perche essendo stato di tanta gran fama, chespose i Cardinali a crearlo Papa, si scoverse nell'altra tanto inetto, che i medesimi Cardinali si pentiro di averlo creato, ed egli stesso di avere accettato il Pontificato, e già non mostrava minor volontà di ritornare al suo eremo, che i Cardinali desideravano ch'egli il facesse, del che [[Carlo II d'Angiò|Re Carlo]] sentìa dispiacere grandissimo, perchè quando fu creato se '1 tenne a grandissima ventura, essendo suo vassallo e di cosi santa vita, dal quale sperava ottenere quanto volea, e poichè vide che i Cardinali lo scoversero per uomo di poco valore, gli persuase che venìsse in Napoli per mantenerlo col fiato e col favor suo, ma non valse a ritenere la santa intenzione di Celestino, poichè tra pochi dì per ispirazione Divina, per la fiducia del Regno celeste, che gli fece vile il Regno terreno, o fosse, come dice [[Dante]], per viltade, a mezzo Dicembre rinunziò il Papato in man de' Cardinali, e se ne ritornò al suo eremo. (p. 157-158)
 
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