Papa Pio XII: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Pio XII==
 
*È stato giustamente notato che una delle caratteristiche dei romani, quasi un segreto della perenne grandezza della Città Eterna, è il rispetto alle tradizioni. Non che tale rispetto significhi il fossilizzarsi in forme superate dal tempo; bensì il mantener vivo ciò che i secoli hanno provato esser buono e fecondo. La tradizione, in tal modo, non ostacola menomamente il sano e felice progresso, ma è al tempo stesso un potente stimolo a perseverare nel sicuro cammino; un freno allo spirito avventuriero, incline ad abbracciare senza discernimento qualsiasi novità; è altresì, come suol dirsi, il segnale d'allarme contro gli scadimenti. (dal discorso di Pio XII ai professori ed allievi del Liceo Ennio Quirino Visconti, di Roma del 28/2/1957; citato in Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, Tipografia Poliglotta Vaticana, vol. XVIII, p. 803)
*Al molto onorando signor [[Adolf Hitler]], Fürer e Cancelliere del Reich tedesco [...] Noi intendiamo assicurarla che restiamo intimamente affezionati al popolo tedesco affidato alle sue cure e che per esso imploriamo con sentimento paterno di Dio onnipotente quel vero bene che riceve dalla religione nutrimento e forza. [...] tutto abbiamo messo in opera per ordinare le relazioni fra Chiesa e Stato in reciproco accordo e in efficace collaborazione a vantaggio delle due parti, e per portarle a ulteriori vantaggi e sviluppi. [...] noi imploriamo per lei, molto onorando signore e per tutti i membri del suo popolo, con migliori auguri, la protezione del cielo e la benedizione di Dio onnipotente.<br />Dato a Roma presso San Pietro, il 6 Marzo 1939, nel nostro primo anno di pontificato. (da ''lettera a Adolf Hitler del 6 Marzo 1939''; citato in Paolo Pedote, ''101 motivi per credere in Dio e non alla Chiesa'', Newton Compton 2010)
*Alla Madonna degli Emigranti: S.S.ma Vergine <br /> che gli esuli della Patria accompagni per le vie del mondo <br /> in cerca di lavoro e di pace, esperta anche tu dell'esilio, <br /> guarda pietosa il nostro stato e, <br /> benedicendo chi ci ospita, veglia, ti preghiamo, <br /> su quanti il bisogno disperde e l'altrui fratellanza accoglie <br /> associandoli ai propri sudori nelle più dure fatiche. {{da controllare|citazione necessaria|Se sai qual è la fonte di questa citazione, inseriscila, grazie.}}
*Ciò che testé è accaduto e ancora accade appariva al Nostro sguardo come una visione, quando, non essendo ancora scomparsa ogni speranza, nulla lasciammo intentato, nella forma suggeritaci dal Nostro apostolico ministero e dai mezzi a Nostra disposizione, per impedire il ricorso alle armi e tener aperta la via ad una intesa, onorevole per ambedue le parti. (dall'enciclica ''Summi Pontificatus'', 20 ottobre 1939)
*È però un fatto doloroso che oggi non si stima e non si possiede più la vera [[libertà]]. In queste condizioni la convivenza umana, come ordinamento di [[pace]], è interiormente snervata ed esangue, esteriormente esposta ogni istante a pericoli. Coloro, per esempio, che nel campo economico o sociale vorrebbero tutto riversare sulla società, anche la direzione e la sicurezza della loro esistenza; o che attendono oggi il loro unico nutrimento spirituale quotidiano, sempre meno da loro stessi – vale a dire dalle loro proprie convinzioni e conoscenze – e sempre più, già preparato, dalla stampa, dalla radio, dal cinema, dalla televisione; come potrebbero concepire la vera libertà, come potrebbero stimarla e desiderarla, se non ha più posto nella loro vita? Essi cioè non sono più che semplici ruote nei diversi organismi sociali; non più uomini liberi, capaci di assumere e di accettare una parte di responsabilità nelle cose pubbliche. Perciò, se oggi gridano: Mai più la [[guerra]]!, come sarebbe possibile fidarsi di loro? Non è infatti la loro voce; è la voce anonima del gruppo sociale, nel quale si trovano impegnati. Questa è la condizione dolorosa, la quale inceppa anche la [[Chiesa]] nei suoi sforzi di pacificazione, nei suoi richiami alla consapevolezza della vera libertà umana, elemento indispensabile, secondo la concezione cristiana, dell'ordine sociale, considerato come organizzazione di pace. Invano essa moltiplicherebbe i suoi inviti a uomini privi di quella consapevolezza, ed anche più inutilmente li rivolgerebbe ad una [[società]] ridotta a puro automatismo. Tale è la purtroppo diffusa debolezza di un mondo che ama di chiamarsi con enfasi "il mondo libero". Esso si illude e non conosce se stesso (dal radiomessaggio del [[Natale]] 1951)
*È stato giustamente notato che una delle caratteristiche dei romani, quasi un segreto della perenne grandezza della Città Eterna, è il rispetto alle tradizioni. Non che tale rispetto significhi il fossilizzarsi in forme superate dal tempo; bensì il mantener vivo ciò che i secoli hanno provato esser buono e fecondo. La tradizione, in tal modo, non ostacola menomamente il sano e felice progresso, ma è al tempo stesso un potente stimolo a perseverare nel sicuro cammino; un freno allo spirito avventuriero, incline ad abbracciare senza discernimento qualsiasi novità; è altresì, come suol dirsi, il segnale d'allarme contro gli scadimenti. (dal discorso di Pio XII ai professori ed allievi del Liceo Ennio Quirino Visconti, di Roma del 28/2/1957; citato in Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, Tipografia Poliglotta Vaticana, vol. XVIII, p. 803)
*Gli uomini, così i singoli come la umana società, e il loro bene comune, sono sempre legati all'assoluto ordine dei valori stabilito da Dio. [...] Si verrebbe quindi a lederlo e a scardinare la difesa della pubblica moralità [...] se, per citare un esempio, si concedesse, senza riguardo a quell'ordine supremo, una incondizionata [[libertà di stampa|libertà alla stampa]] e al «film». Nel qual caso non si riconoscerebbe il diritto alla vera e genuina libertà; ma si verrebbe a legalizzare la licenza, se si permettesse alla stampa e al «film» di scalzare i fondamenti religiosi e morali della vita del popolo. Per comprendere ed ammettere un tale principio, non è neppure necessario di essere cristiani. Basta l'uso, non turbato dalle passioni, della ragione e del sano senso morale e giuridico. (dal ''[http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/speeches/1947/documents/hf_p-xii_spe_19470108_nobilta-romana_it.html Discorso al patriziato e alla nobiltà romana]'', 8 gennaio 1947)
*Il sentimento della modestia si accompagna al sentimento della religione. (citato in [[Fulton J. Sheen]], ''Tre per sposarsi'', Edizioni Richter, Napoli 1964)
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*Non è esagerato affermare che il [[futuro]] della società moderna e la stabilità della sua [[vita]] interiore dipendono in gran parte dal mantenimento di un equilibrio tra la [[forza]] delle tecniche di comunicazione e la capacità di reazione dell'individuo. (dal discorso del 17 febbraio 1950)
*Nulla è perduto con la pace: tutto può esserlo con la guerra! (dal discorso radiofonico del 24 agosto del 1939)
*Ogni [[donna]] è destinata ad essere madre [...] A questo fine il Creatore ha ordinato tutto l'essere proprio della donna, il suo organismo, ma anche più il suo spirito e soprattutto la sua squisita sensibilità. Di guisa che la donna veramente tale, non può altrimenti vedere né comprendere a fondo tutti i problemi della vita umana che sotto l'aspetto della famiglia. (da ''Discorso agli sposi'')
*Per la paternità universale, che che è propria del nostro ufficio, formiamo nell'intimo del cuore il voto ardente che siano risparmiati all'Europa, grazie alle tue iniziative, alla fermezza, al tuo animo di italiano, più vaste rovine e più numerosi lutti; e in particolar modo sia risparmiata al nostro popolo e al tuo diletto paese una così grande calamità. (da una lettera a [[Benito Mussolini]]; citato in [[Gianni Padoan]], ''La grande crociata di Pio XII'', Historia, n. 145, dicembre 1969, Cino del Duca)
*Questo voto l'umanità lo deve alle centinaia di migliaio di persone, le quali, senza veruna colpa propria, talora solo per ragione di nazionalità o di stirpe, sono destinate alla morte o ad un progressivo deperimento. (dal [http://www.totustuus.biz/users/magistero/p12rad42.htm radiomessaggio] di Natale del 1942)
*Un mondo antico giace in frantumi. Veder sorgere al più presto da queste rovine un mondo nuovo, più sano, giuridicamente meglio ordinato, più in armonia con le sue esigenze della natura umana: tale è l'anelito dei popoli martoriati! (radiomessaggio del 1° settembre 1944; citato in [[Gianni Padoan]], ''La grande crociata di Pio XII'', Historia, n. 145, dicembre 1969, Cino del Duca)
*Ogni [[donna]] è destinata ad essere madre [...] A questo fine il Creatore ha ordinato tutto l'essere proprio della donna, il suo organismo, ma anche più il suo spirito e soprattutto la sua squisita sensibilità. Di guisa che la donna veramente tale, non può altrimenti vedere né comprendere a fondo tutti i problemi della vita umana che sotto l'aspetto della famiglia. (da ''Discorso agli sposi'')
 
==''Ad caeli Reginam''==