Reggio Calabria: differenze tra le versioni

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*''Questo mare è pieno di voci e questo cielo è pieno di visioni. Ululano ancora le Nereidi obliate in questo mare, e in questo cielo spesso ondeggiano pensili le città morte.<br>Questo è un luogo sacro, dove le onde greche vengono a cercare le latine; e qui si fondono formando nella serenità del mattino un immenso bagno di purissimi metalli scintillanti nel liquefarsi, e qui si adagiano rendendo, tra i vapori della sera, imagine di grandi porpore cangianti di tutte le sfumature delle conchiglie. È un luogo sacro questo. Tra Scilla e Messina, in fondo al mare, sotto il cobalto azzurrissimo, sotto i metalli scintillanti dell'aurora, sotto le porpore iridescenti dell'occaso, è appiattata, dicono, la morte; non quella, per dir così, che coglie dalle piante umane ora il fiore ora il frutto, lasciando i rami liberi di fiorire ancora e di fruttare; ma quella che secca le piante stesse; non quella che pota, ma quella che sradica; non quella che lascia dietro sé lacrime, ma quella cui segue l'oblio. Tale potenza nascosta donde s'irradia la rovina e lo stritolio, ha annullato qui tanta storia, tanta bellezza, tanta grandezza. Ma ne è rimasta come l'orma nel cielo, come l'eco nel mare. Qui dove è quasi distrutta la storia, resta la poesia.'' ([[Giovanni Pascoli]] – "Un poeta di lingua morta" del 1898, contenuta nella raccolta "Pensieri e discorsi" del 1914) {{NDR|ricordando il latinista reggino Diego Vitrioli, il Pascoli descrive così il mare di Reggio, un monumento sul lungomare riporta questi versi}}
*Reggio, acroterio d'Italia. ([[Tucidide]] – Storie, I 30 1)
*Reggio ci è piaciuta molto. Il molo, sul quale la nostra locanda è situata, è molto bello. Può andare orgogliosa di diverse fontane di cui una, quasi di fronte a noi, è veramente magnifica. E, fatto singolare, a Reggio, quasi tutte le fontane sono sulla spiaggia, e praticamente a qualche metro dal mare. […] Stamane andammo a fare un giro in città, che ha un aspetto gaio, non tanto sul molo quanto in una bella strada parallela ad esso che sembra essere qui quel che Toledo è a Napoli. ([[Arthur John Strutt]])
*Reggio, città antichissima, insigne metropoli della Calabria, adagiata su una lingua di terra pianeggiante sulle rive del mare, grazie alla fertilità del suolo e al clima temperato, offre ai suoi abitanti ottima residenza. Ha un mare idoneo alla pesca; anche il terreno, come del resto in tutta la Calabria, produce tutto ciò che è necessario al vitto, a Reggio tuttavia in modo più abbondante. (Arcivescovo Annibale D'Afflitto – Limina ad apostolarum, 27 gennaio 1595)
*Reggio Calabria è il regno dove è cominciata la favola della mia vita: la sartoria di mia madre, la boutique d'Alta Moda. Il luogo dove, da piccolo, cominciai ad apprezzare l'Iliade, l'Odissea, l'Eneide, dove ho cominciato a respirare l'arte della Magna Grecia, così vicina a casa e che oggi considero la mia matrice culturale e professionale. Ho beneficiato di quella tradizione artigianale che in Calabria ha radici profonde e si integra alla vita della famiglia. È questa l'immagine che ho della Calabria. Un'immagine purtroppo che non emerge dai mass media. È vero, i calabresi vivono una realtà aspra, crudele a volte; ma ritengo sia l'ora di ribellarsi a quel complesso d'inferiorità di cui la maggior parte dei calabresi sono spesso vittime. È l'ora di uscire da questo stato di depressione che condiziona la vita di molti miei corregionali. Soffermiamoci invece su tutti i calabresi affermati nel mondo che lavorano con ingegno, operosità ed impegno, avvantaggiati, rispetto ad altri, forse dal fatto di essere nati tra l'arte e la poesia. Rivalutiamo questa bellissima regione con una tradizione tanto antica quanto importante. ([[w:Gianni Versace|Gianni Versace]] – rivista ''Calabria'', febbraio 1992)
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*Reggio è una delle città che si staccano da quante se ne vedono nelle lunghe traversate dalle Alpi allo Jonio per formare un tipo, un carattere, un popolo a parte. (Caterina Pigorini Beri – In Calabria, 1884)
*Reggio è una delle più belle città del Regno, di pittoresca bellezza, con un suolo fertile. (Camillo Mapei, canonico della Cattedrale di Penne – Italy classical, historical, and pictoresque. Illustrated in a series of views from drawings by Stanfield, R.A. Roberts, R.A. Harding, Pruot, Leitch, Brockedon, Barnard, ecc. – Blackie & Sons, Glasgow, 1856)
* Scilla Villa Catona, ed eccomi a Reggio. Scendo quasi sempre all'inizio del Lungomare, una delle più belle passeggiate del mondo, che sarebbe la più bella se si riuscisse a scavare un tunnel tra le due stazioni di Reggio per nascondervi il traffico ferroviario. Davanti a me è [[Messina]]. Ogni volta che la guardo non posso impedirmi di pensare a quel terribile terremoto che la ingoiò nel 1908. Ora la città è nuovamente tutta in piedi è brilla al sole. Il dialogo con Reggio non è fatto di case, di gettate, di scogli, di navi, di bagliori che si confrontano. C'è qualche cosa che va oltre questi aspetti della realtà sensibile. Il dialogo tra le due città supera la cronaca e supera anche la [[storia]]. Sono due divinità che si parlano dalle opposte rive, sdraiate al sole, avendo le montagne per cuscino, e, al suono delle loro antiche parole, il tempo brucia la sua vecchiezza e i suoi lutti, ritorna giovane e senza memoria, risale alla sorgente da cui scaturì la prima alba dell'uomo. ([[Leonida Rèpaci]])
*Si può dire che i dintorni di Reggio, così come le strade che l'attraversano, formano un giardino continuo, e uno dei più deliziosi. (Jean Claude Richard de Saint-Non – Voyage pittoresque ou Description des Royaumes de Naples et de Sicile, XVIII secolo)
*Tra tutte le città italiane, Reggio è una delle poche che negli ultimi anni ha cambiato volto in senso positivo. Oggi è completamente rinnovata ed esprime una coinvolgente vitalità. Mi piace definirla la "Barcellona d'Italia". ([[w:Paolo Portoghesi|Paolo Portoghesi]] – 21 settembre 2006)