Michel Foucault: differenze tra le versioni

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*È un luogo comune affermare che la Riforma ha portato a una laicizzazione delle opere nei paesi protestanti. Ma incaricandosi per conto proprio di tutta questa popolazione di poveri e d'incapaci, lo stato o l'amministrazione pubblica preparano una nuova forma di sensibilità alla miseria; sta per nascere un'esperienza del patetico che non parla più di una glorificazione del dolore, né di una salvezza comune alla Povertà e alla Carità, ma che intrattiene l'uomo unicamente nei suoi doveri verso la società e indica nel miserabile, a un tempo, un effetto del disordine e un ostacolo all'ordine. Non si tratta dunque più di esaltare la miseria nel gesto che le porta sollievo, ma, semplicemente, di sopprimerla. Se si rivolge alla Povertà come tale, anche la Carità è disordine. (pag. 84)
*Non esiste una sola [[cultura]] al [[mondo]] in cui sia permesso di fare tutto. (appendice ''La follia, l'assenza di opera'', p. 478)
*In questa misura appunto la [[psichiatria]] del XIX secolo converge realmente verso [[Sigmund Freud|Freud]], il primo ad aver seriamente accettato la realtà della coppia medico-malato. Mentre il malato mentale è interamente alienato nella persona del suo medico, il medico dissipa la realtà della medicina mentale nel concetto critico di follia. Verso il medico Freud ha fatto confluire tutte le strutture approntate da [[Tuke]] e [[Pinel]] nell'internamento. Ha certo liberato il malato dall'esistenza [[manicomio|manicomiale]] ove l'avevano alienato i suoi "liberatori"; ma non lo ha liberato da quel che questa esistenza aveva di essenziale; ne ha radunati i poteri li ha tesi al massimo annodandoli tra le mani del medico; ha creato la situazione [[psicanalisi|psicanalitica]] in cui, grazie a un geniale cortocircuito, l'alienazione diviene disalienazione, perché, nel medico, essa diventa soggetto. Il medico, in quanto figura alienante, rimane la chiave della psicanalisi. Forse proprio perché non ha soppresso quest'ultima struttura, e vi ha ricondotto tutte le altre, la psicanalisi non può, nonon potrà intendere le voci della ''déraison'', né decifrare intrinsecamente i segni dell'insensato. La psicanalisi può sciogliere alcune forme di [[follia]]; ma rimane estranea al lavoro sovrano della ''déraison''. (p. 607)
 
==Bibliografia==