Bṛhadāraṇyaka Upaniṣad: differenze tra le versioni

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*Questo ''ātman'' è in verità [[Brahman]], che consiste di coscienza, mente, vita, occhio, terra e acqua, aria, atmosfera, luce e non luce, di desiderio e mancanza di desiderio, di collera e libertà dalla collera, di rettitudine e non rettitudine, che consiste di tutto ciò. Perciò è detto: consiste di questo, consiste di quello. A seconda delle proprie opere, a seconda del proprio comportamento, così si diventa. Colui che fa del [[bene]] diviene buono, colui che fa del [[male]] diviene malvagio. (da ''IV, 4, 5''; 2001)
*Possano i saggi, i conoscitori di Brahman, realizzando Lui praticare la saggezza. Possano essi non meditare su molte parole, poiché nel [[linguaggio]] vi è solo debolezza. (''IV, 4, 21''; 2001)
*Laddove vi è dualità, si vede un altro, si annusa un altro, si gusta un altro, si parla a un altro, si ode un altro, si conosce un altro; ma laddove tutto è divenuto il proprio Sé, con che cosa si dovrebbe vedere e chi, con che cosa si dovrebbe annusare e chi, con che cosa si dovrebbe gustare e chi, con che cosa si dovrebbe parlare e a chi, con che cosa si dovrebbe udire e chi, con che cosa si dovrebbe pensare e a chi, con che cosa si dovrebbe toccare e chi, con che cosa si dovrebbe conoscere e chi? Come può essere [[conoscenza|conosciuto]] Colui dal quale tutto questo è fatto conoscere? Egli, il Sé, non è questo, non è questo. Egli è inafferabile poiché Egli non può essere afferrato. (da ''IV, 5, 15''; 2001)
 
==Bibliografia==