Sergio Givone: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica
Donluca (discussione | contributi)
opera e cit
Riga 2:
 
*{{NDR|Sul dibattito sull'[[eutanasia]]}} Siamo di fronte a una strana alleanza tra cultura tecnocratica e cultura religiosa cattolica, entrambe cercano la sopravvivenza a tutti i costi. Ma la cultura cattolica possiede almeno un senso della sofferenza del morente, che è estraneo alla tecnica, interessata soltanto al buon funzionamento dell'apparato. (citato in ''Quel peccato è un nostro diritto'', a cura di Nicola Nosengo, Cinzia Sciuto, Tiziana Moriconi e Roberta Pizzolante, ''L'espresso'', n. 39, anno LII, 5 ottobre 2006)
 
{{intestazione|''Il Sessantotto ha perso il pensiero'', in ''Avvenire'', 30 marzo 2011.}}
*Della filosofia sessantottesca non è rimasto niente. Semplicemente perché tale filosofia non è mai esistita.
*Siccome l’ideologia prevaleva di gran lunga sulla critica, a uscirne massacrati furono proprio gli autori che il movimento aveva scelto per maestri, anzi (visto che i maestri erano respinti), per guide.
*Il Sessantotto non fu né soggetto né oggetto di filosofia. Non ha prodotto un suo pensiero autonomo. E neppure è stato pensato come evento filosofico.
*La religione è cosa viva.
*O la religione è viva e necessaria, o non è. Viva in quanto necessaria. Nel senso che ci parla di cose di cui non possiamo fare a meno, ma soprattutto cose di cui solo la religione è in grado di parlare
 
==Altri progetti==