Jean Campbell Cooper: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*Il [[confucianesimo]] dunque, rappresenta il lato pratico, sobrio, sociale della vita e del carattere del popolo cinese, bilanciato, in questo senso, dal taoismo, che rappresenta l'aspetto metafisico, artistico, allegro. (p. 30)
*L'importanza dell'[[acqua]] nel giardino cinese non era dovuta soltanto al simbolismo ''[[Yin e yang|''yin-yang'']]'', ma anche al rilevante significato simbolico dell'acqua in sé; l'acqua addirittura era il più grande [[simbolo]] taoista dopo il Drago. Essa rappresenta la forza nella debolezza, la fluidità, l'adattabilità, la freschezza di giudizio, la persuasione cortese e l'assenza di passioni. (p. 49)
*[[I Ching|Quest'opera]] si apre con il ''T'ai Ch'i'', l'Unità Primordiale, la quale, discendendo nel mondo della dualità sotto l'aspetto dei due Determinanti', ''yin'' e ''yang'', il principio maschile e il principio femminile, dà origine ai Quattro Modelli, i quali a loro volta producono gli Otto Diagrammi o ''Pa Kua''. Questa interazione fra i poteri ''yin'' e ''yang'', fra queste energie, dà luogo all'intero mondo fenomenico. Nessuno dei due poteri, in effetti, può dirsi completo in sé, né può stare da solo, mentre la loro reciproca combinazione e cooperazione dà origine a tutte le forme e le varietà di esistenza della [[Natura]]. (p. 55)
*Al contrario, <nowiki>[</nowiki>[[Eraclito]]] condivideva con [[Platone]] l'idea che la realtà ultima fosse al tempo stesso il Molteplice e l'[[Monismo|Uno]] e che i due poteri in conflitto si risolvessero infine nell'armonia del Logos. Questa teoria eraclitea dell'opposizione si distingue da quella taoista dei Due Poteri, per il fatto che questi ultimi non sono in reciproco conflitto, quanto in tensione complementare. Il flusso eracliteo, inoltre, è disordinato, sebbene lo stesso Eraclito riconosca l'esistenza nel [[mondo]] di determinate leggi, mentre nei taoismo il Tao si propone come il conservatore dell'ordine dell'[[universo]], un ordine al quale l'uomo si deve uniformare per poter conservare l'equilibrio e l'armonia. (p. 58)
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*L'induismo è correttamente e naturalmente politeistico nell'ambito del mondo manifesto, ma monoteista nella dottrina dell'[[Monismo|Uno]], del Brahman. L'apparente politeismo è, in effetti, una pluralità unificata, o anche l'azione dell'Uno nella molteplicità. (p. 91)
*Ogni divinità indiana, in effetti è equilibrata dalla propria divinità consorte, e questo simbolismo di tipo ''yin-yang'' è particolarmente evidente, nell'induismo, nella rappresentazione di [[Shiva]] e Parvati come un'unica figura androgina, rappresentazione che esprime in pieno la teoria degli opposti-complementari, ma che ha un carattere più marcatamente sessuale della concezione taoista di ''yin'' e ''yang''. (p. 92)
*La ''[[Bhagavadgītā|''Gita'']]'' insegna pure che non è necessario rinunciare al mondo. Non vi dev'essere alcun vero conflitto fra vita ordinaria e vita spirituale: tutto quel che è necessario è agire liberi da attaccamento. (p. 92)
*Lo [[Yoga|yogi]], colui che si ripropone l'unione col Reale, con l'[[Brahman|l'Assoluto]] del Vedanta non dualista, riconosce l'importanza del corpo come strumento per Io sviluppo della propria spiritualità e così s'adopera per raggiungere un perfetto equilibrio fisico e mentale, equilibrio che lo condurrà a stati di consapevolezza ultra-fisici e ultra-mentali. (p. 93)
*Il [[buddhismo]] e il taoismo, insomma, concordano quasi su ogni punto, tranne che sotto un aspetto limitato ma di fondamentale importanza: l'atteggiamento rispetto agli eventi della vita. Il buddhismo, al proposito, è stato accusato di pessimismo, e non del tutto a ragione; non di meno, esso concepisce la [[vita]], in questo mondo, come dolore, un dolore che è il risultato del [[desiderio]] e dal quale è comunque necessario liberarsi. Il taoismo, dall'altro lato, insegna l'accettazione delle cose così come esse sono, concependo la vita come un qualcosa fondamentalmente positivo, da godere, secondo un'idea che s'avvicina alla fede parsi nella 'buona vita'. (p. 96)