Arrigo Cajumi: differenze tra le versioni

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* ''Egoista, anarchico, solitario fino alla misantropia, l'ellenista [[Paul-Louis Courier|Courier]] è della stessa generazione di [[Stendhal]], ma senza tinte romantiche. [[Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos|Laclos]], che morì generale a [[Taranto]], gli somiglia forse di più''. (p. 7)
* ''In fondo, il nostro autore era il prototipo del liberale-anarchico, ossia dell'individualista che proclama: meno il Governo s'impiccia di noi, meglio è''. (p. 7)
* ''Chi comincia a leggere Courier, e noi che l'abbiamo familiare, porge l'orecchio a discorsi di tutti i giorni, ascolta faccenduole che sembran triviali: il permesso di ballare, di andare a caccia, il sindaco prepotente, i gendarmi, i prefetti. Piano piano si sale: i ministri, la « congregazione », i nobili, e infine il re, il papa, la politica internazionale, le grandi potenze. A uno a uno, Courier li tira dentro la rete, tocca le questioni piú gravi: libertà, inviolabilità del domicilio, diritto di associazione e di stampa, giustizia, guerre, alleanze. Il buon dio di [[Voltaire]], la natura, la società, e persino i dogmi, fanno la loro comparsa. Con quell'aria sorniona, di chi dice e non dice, le sue frasi sono frecce, ed entran nella carne. Courier parte dal popolo, è un terreno fermo. E confronta i suoi costumi i suoi costumi con quelli delle classi alte, dei beati possidenti, della Corte. (p. 9)
* ''Ma per essere efficace, ascoltato, temuto, bisogna che la penna sia acuminata, e Courier, degno continuatore degli enciclopedisti settecenteschi, ebbe il coraggio di battagliare, fino alla prigione inclusa. Questi vecchi liberali, eran gente di fegato, saldi nelle opinioni, punto paurosi dei governi; dicevan la loro a re e preti; una razza che bisogna rinsanguare, dopo tanta molliccia viltà della borghesia del secol nostro. Per ciò, occorre leggerli, diffonderne le opere, tener da conto l'esempio, ch'essi diedero, in tempi non facili''. (p. 11)
* ''Durante il [[fascismo]], due autori confortavano principalmente me e qualche altro solitario: Courier e [[Victor Hugo|Hugo]] (col ''Napoleone il piccolo, La storia di un delitto, I castighi);'' furon libri che imparammo quasi a memoria, e che [[Piero Gobetti]] voleva ristampare. Anche [[Luigi Einaudi]] rilegeva assiduamente Paul-Louis, di cui è grande estimatore. Il nostro Presidente, vignaiuolo, ha delle buone ragioni per gustar l'uomo della Chavonnière; giornalista, ha sempre avuto per guida « beaucoup de raison et beaucoup d'humanité », le due doti che [[Anatole France]] riconoscena a Paul-Louis. Mi sarà lecito dedicargli questa ristampa?'' (p. 12)
 
==Bibliografia==