Vincenzo Cuoco: differenze tra le versioni

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*L'[[adulazione]] rammenta ai potenti quelle virtù de' loro maggiori che essi non sanno più imitare; la [[filosofia]] rammenta ai grandi uomini le virtù proprie perché proseguano sempre più costanti nella magnanima loro impresa. . . (da ''Lettera dell'autore'', p. 18)
*Guai a chi ha ascoltato una volta le voci del [[timore]]! Quanto più ha temuto, più dovrà temere. (p. 36)
*Il male, che producono le idee troppo astratte di libertá, è quello di toglierla mentre la vogliono stabilire. La libertá è un bene, perché produce molti altri beni, quali sono la sicurezza, l'agiata sussistenza, la popolazione, la moderazione dei tributi, l'accrescimento dell'industria e tanti altri beni sensibili; ed il popolo, perché ama tali beni, viene poi ad amare la libertá. (p. 56)
*Noi abbiamo sofferti gravissimi mali, ma abbiam dati anche grandissimi esempj di virtù. La giusta posterità obblierà gli errori che come, uomini han potuto commettere coloro a cui la repubblica era affidata; tra essi però ricercherà invano un vile, un traditore. Ecco ciò che si deve aspettare dall'uomo, ed ecco ciò che forma la loro gloria. (p. 116)
*''[[Nicola Carlomagno|Carlomagno]]'' montato già sulla scala del patibolo, si rivolse al popolo e gli disse: ''popolo stupido tu godi adesso della mia morte. Verrà un giorno, e tu mi piangerai; il mìo sangue già si rovescia sul vostro capo, e (se voi avrete la fortuna di non esser vivi) sul capo de' vostri figli''. (p. 116)