Paolo Borsellino: differenze tra le versioni

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Due aforimi
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*Un cristiano non teme la [[morte]]. (settembre 1991)
*Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero [[amore]] consiste nell'amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare.
*Non ho mai chiesto di occuparmi di [[mafia]]. Ci sono entrato per caso. E poi ci sono rimasto per un problema morale. La gente mi moriva attorno.
*A fine mese, quando ricevo lo stipendio, faccio l'esame di coscienza e mi chiedo se me lo sono guadagnato.
*Bisogna liberarsi da questa catena feroce dell'omertà che è uno dei fenomeni sui quali si basa la potenza mafiosa. Si è legati a questo fatto dell'omertà, del non riferire nulla delle cose di Cosa Nostra all'esterno, di non sentire lo Stato, di sentire sempre lo Stato come un nemico o comunque come una entità con cui non bisogna collaborare.
*Speriamo che cambi il vento, che venga il libeccio, che si porti via quest' afa.
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*Se la gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.
*Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Pero' parlatene.
*E' normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.
 
 
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