Pio da Pietrelcina: differenze tra le versioni

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*Io non raccapezzo più nulla, non so se le mie preghiere siano tali, oppure forti risentimenti che il cuore rivolge al suo Dio nella piena del suo dolore. (''1029'', 1995)
*Anche all'altare, padre mio, Iddio solo sa quanta violenza bisogna che mi faccia per evitare ulteriori peccati. (''278'', 1995)
*Voglio soffrire. E questa la mia brama. (''1051'', 1995)
*Pazienza!... Soffro, è vero, ma ne godo assai. (''206'', 1995)
*Gesù mi dice che nell'amore è lui che diletta me; nei dolori, invece, sono io che diletto lui. (''335, ''1995)
*Io cerco Dio, ma dove rinvenirlo? (''1028'', 1995)
*Ma ciò che più mi martirizza sono quei forti ed acuti dolori al torace. In certi momenti mi dànno una noia tanto grossa, che sembrami che vogliano proprio spezzarsi la schiena ed il petto. (''107'', 1995)
*Oh, quanto fu soave il colloquio tenuto col paradiso in questa mattina! Fu tale che, pur volendomi provare a voler dir tutto, non lo potrei; vi furono cose che non possono tradursi in linguaggio umano, senza perdere il loro senso profondo e celeste. Il Cuore di Gesù ed il mio, permettetemi l'espressione, si fusero. Non erano più due cuori che battevano, ma uno solo. Il mio cuore era scomparso, come una goccia d'acqua che si smarrisce in un mare. Gesù n'era il paradiso, il re. La gioia in me era si intensa e si profonda, che più non mi potei contenere; le lacrime più deliziose mi inondarono il volto. (''273'', 1995)
*Io non valgo a dirvi ciò che avvenne in questo periodo dì superlativo martirio. Me ne stavo confessando i nostri ragazzi la sera del cinque, quando tutto di un tratto lui riempito di un estremo terrore alla vista di un personaggio celeste che mi si presenta dinanzi all'occhio della intelligenza. Teneva in mano una specie di arnese, simile ad una lunghissima lamina di ferro con una punta bene affilata e che sembrava da essa punta che uscisse fuoco. Vedere tutto questo ed osservare detto personaggio scagliare con tutta violenza il suddetto arnese nell'anima, fu tutto una cosa sola. A stento emisi un lamento; mi sentivo morire. Dissi al ragazzo che si fosse ritirato, perché mi sentivo male e non sentivo più la forza di continuare. (''1065'', 1995)
*Povera Mammina, quanto mi vuoi bene! (''276'', 1995)
*Ecco, finalmente, ritornato il mese della bella Mammina. (''357'', 1995)
*La vista di Gesù in angustie mi dava molta pena, perciò volli domandargli perché soffrisse tanto. Nessuna risposta n'ebbi. Però il suo sguardo si riportò verso quei sacerdoti. Ma poco dopo, quasi inorridito e come se fosse stanco di guardare, ritirò lo sguardo ed allorché lo rialzò verso di me, con grande mio orrore, osservai due lagrime che gli solcavano le gote. Si allontanò da quella turba di sacerdoti, con grande espressione di disgusto sul volto, gridando: Macellai! (''350'', 1995)
*La vanagloria è un nemico proprio delle anime che si sono consacrate al Signore e che si sono date alla vita spirituale. (''396'', 1995)
*Dio mio! che martirio è la tentazione della vanagloria. (''314'', 1995)
*Questa benedetta guerra, si, sarà per la nostra Italia, per la Chiesa di Dio una purga salutare; risveglierà nel cuore italiano la fede, che se ne stava li rincantucciata e come assopita e soffocata dalle pessime voglie; farà sbocciare nella Chiesa di Dio, da un terreno quasi inaridito e secco, bellissimi fiori. Ma, mio Dio!, prima che ciò avvenga qual dura prova è a noi serbata. Bisogna attraversare una intiera notte ricoperta delle più fitte tenebre, non mai vista dalla patria nostra sino a quest'oggi una simile. (''583'', 1995)
*Una sola cosa mi resta amica: la morte. (''767'', 1995)
 
==Citazioni su Padre Pio da Pietrelcina==