Piero Bevilacqua: differenze tra le versioni

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==''La mucca è savia''==
*Le stalle e i pollai industriali non costituiscono più dei luoghi di [[allevamento]]: sono, di fatto, degli ospedali zootecnici per la produzione di latte e carne su larga scala. Gli animali non sono infatti allevati: più precisamente essi vengono intensivamente ingrassati in una condizione di patologia permanentemente controllata. Ormoni, vitamine, auxinici, appetizzanti, antibiotici, coloranti, antiparassitari, disinfettanti, conservanti, urea, chemioterapici sono gli ingredienti chimici quotidiani di questa industria ospedaliera della carne. Com'è possibile che da animali in permanente cura medica non si producano rischi per la salute dei loro umani consumatori? (p. XIII)
*Agli inizi del secolo scorso i polli rinchiusi in grandi pollai venivano devastati dalle malattie o morivano in massa per mancanza di moto e di luce. A lungo l'industria ha dovuto arrendersi agli imperativi della vita. Solo la scoperta e l'introduzione farmacologica delle vitamine ha permesso di superare almeno parte di quegli inconvenienti. Ma sono stati gli antibiotici, all'indomani della seconda guerra mondiale, a consentire di trasformare i pollai in una fabbrica concentrazionaria di carne bianca e le stalle dei bovini in luogo medico di ingrassamento e di produzione massiva di latte. (pp. XIV-XV)
*E le farine animali – destinate ad accelerare la crescita e la lattazione – sono potute diventare più a buon mercato non solo tramite l'incenerimento di bestie morte per le più varie malattie, ma anche attraverso la trasformazione in farina di zoccoli, peli, penne, interiora, sangue, ossa, rifiuti, scarti industriali ecc. Il contenimento dei costi e la possibilità della competizione, dunque, assecondando le logiche dominanti del mercato, si possono conseguire solo attraverso un'ulteriore degradazione dell'allevamento animale. In questa direzione si muove l'«ulteriore progresso» del settore. È questo il grande traguardo finale dell'economia di mercato? Trasformare il luogo di produzione delle carni per la ricca Europa in area di riciclaggio dei rifiuti? (p. XVII)