Luigi Santucci: differenze tra le versioni

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==''Volete andarvene anche voi?''==
*Credenti o no in lui come Verbo incarnato, c'è in ogni uomo nei confronti di Cristo, nell'urto stesso del suo nome, una sorta di recondito fanatismo: il suo potere di soggiogare prevale su quello di ogni altro, in un colmo di dolcezza e violenza.
*Giuda è stato uomo come io sono uomo: Non peggiore, non più peccatore di me.
*Io non so escludere che la forza di Cristo e il trionfo del suo passaggio tra gli uomini non siano da ultimo nella sua onnipotenza di poeta.
*L’amara dolcezza di piangere, l’ebbrezza della vergogna e del pentimento: quel gorgo benedetto d’infanzia che sono le lacrime e i singhiozzi e che non ci fa puri ma per qualche divino istante sinceri, gonfi di ricordi e speranze: che ci libera dal presente (ecco cos’è il pianto) che non sia quel benefico sussultare del petto.
*La poesia propone e consegna praticamente la felicità quotidiana.
*Nel mondo della poesia non esistono infelici.
*Occorre che egli {{NDR|Gesù}} rimanga con l’unica cosa di noi che veramente conosciamo e cui attacchiamo il cuore e la memoria: il corpo.
*Se Cristo è davvero il solo ad avere parole di vita eterna, la scelta di restare con lui non può suonare sconfortata ed inerte come quella di chi scelga di arrendersi ad un accerchiamento senza scampo.
 
==Bibliografia==