André Breton: differenze tra le versioni

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*L'ispirazione poetica, in [[Conte di Lautréamont|Lautréamont]], si offre come il prodotto della rottura tra il buon senso e l'immaginazione, rottura consumata per lo più a favore di quest'ultima e ottenuta grazie a un'accelerazione volontaria, vertiginosa dell'elocuzione. (dall'introduzione a ''Lautréamont/Ducasse Opere Complete'', Corti, 1953)
*{{NDR|A proposito di ''[[I Canti di Maldoror]]''}} Quest'opera è apocalisse definitiva: tutto ciò che, nel corso dei secoli, si penserà e s'intraprenderà di più audace è qui formulato in anticipo, nella sua magica legge. (dall'introduzione di ''Lautréamont/Ducasse Opere Complete'', Corti, 1953)
*{{NDR|Su [[Georges Bataille]]}} Mi diverte del resto pensare che non si possa uscire dal surrealismo senza incappare in Bataille, tanto è vero che il disgusto per il rigore non può tradursi se non in una nuova sottomissione al rigore.<br />Con Bataille, niente che non si sappia a memoria; assistiamo a un ritorno offensivo del vecchio materialismo antidialettico che tenta, questa volta, di farsi gratuitamente largo attraverso [[Sigmund Freud|Freud]]...<br />Il caso di Bataille presenta questo aspetto paradossale, e per lui imbarazzante, che la sua fobia dell' "idea", dal momento in cui si propone di comunicarla, non può che prendere piega ideologica...<br />Lui che nelle ore del giorno, percorre antichi e talvolta allettanti manoscritti con caute dita di bibliotecario (com'è noto esercita questa professione alla [[Bliotèque Nationale]]) si pasce la notte delle immondizie di cui, a propria immagine, vorrebbe vederli pieni...(tratto da ''L'azzurro del cielo'' di Georges Bataille, Einaudi, 2008, pag.148 e ripreso a sua volta da ''Manifestes du Surréalisme'' di André Breton, trad. it. L. Magrini ''Manifesti del Surrealismo'', Einaudi, 1966 e 1987)
Con Bataille, niente che non si sappia a memoria; assistiamo a un ritorno offensivo del vecchio materialismo antidialettico che tenta, questa volta, di farsi gratuitamente largo attraverso [[Sigmund Freud|Freud]]...<br />
Il caso di Bataille presenta questo aspetto paradossale, e per lui imbarazzante, che la sua fobia dell' "idea", dal momento in cui si propone di comunicarla, non può che prendere piega ideologica...<br />
Lui che nelle ore del giorno, percorre antichi e talvolta allettanti manoscritti con caute dita di bibliotecario (com'è noto esercita questa professione alla [[Bliotèque Nationale]]) si pasce la notte delle immondizie di cui, a propria immagine, vorrebbe vederli pieni...(tratto da ''L'azzurro del cielo'' di Georges Bataille, Einaudi, 2008, pag.148 e ripreso a sua volta da ''Manifestes du Surréalisme'' di André Breton, trad. it. L. Magrini ''Manifesti del Surrealismo'', Einaudi, 1966 e 1987)