Maurice Zundel: differenze tra le versioni
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* [[Dio]] non può perdere niente, perché ha sempre dato tutto e la sua vita è, appunto, questo dono infinito che Egli è.
*Dio si adatta
*I diritti
*L'[[incarnazione]] diventa vita soltanto se riusciamo a capire che, attraverso di noi è in gioco la vita stessa di Dio.
*Nessuno accetta di essere trattato da oggetto, questo vuol dire che ognuno vuol essere trattato da soggetto, vuol dire che ognuno vuol essere riconosciuto in questo essenziale (che di solito egli ignora), nella sua dignità (che spesso è il primo a non rispettare). Ritroviamo qui un dato essenziale: l'uomo nel suo valore specifico e nell'inviolabilità della sua coscienza, è una esigenza d'essere più che un essere realmente esistente. Come dire che è chiamato a farsi – invece di subirsi – e che questo cambiamento comporta tutte le tappe possibili comprese tra lo zero e l'infinito.
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==''Una presenza interiore''==
*Ė prima di morire che rischiamo di essere morti, se rifiutiamo per
*Essere cristiano è far sbocciare tutti i fiori nella certezza che
*Il cristianesimo nel suo insieme,
*Il cristianesimo non ci chiede di abbandonare la terra per osservare un cielo immaginario, ma di diventare noi stessi il Cielo, di diventare il Regno di Dio.
*Il distacco cristiano, in realtà, è un attaccamento infinito a tutte le realtà infinite.
*Per finire, per disigillare la pietra del cuore, per aprire la spaventosa prigione in cui siamo tutti rinchiusi, esiste
*Qualsiasi amore di madre – compreso
*Quando non
*''Una vetrata nella notte è un muro opaco, | scura quanto la pietra | nella quale è incastonata. | È necessaria la luce |per far cantare la sinfonia dei colori |i cui nessi ne costituiscono la musica.''.
*Vivere la Messa significa diventare un silenzio immenso, illimitato, in cui sono seppelliti tutti i rumori.
*Vivere la Messa significa vivere
{{NDR|Maurice Zundel, ''Una presenza interiore'', supplemento a ''Messaggero di S. Antonio'', gennaio 2006}}
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*Finché non l'abbiamo trovato, siamo alienati a noi stessi, estranei a noi stessi, incapaci di raggiungerci, di conseguenza schiavi della nostra biologia, sottomessi alla servitù delle forze fisico-chimiche
*[[Gesù]] ci conduce all'incontro di un Dio che è la chiave di un [[mondo]] che non è ancora.
*{{NDR|Gesù}} ha
*II vero bene comune degli uomini è l'[[uomo]] stesso.
*Il sacrificio della croce ha dunque questo carattere ontologico: mira a ristabilire il legame umano e autentico tra la nostra esistenza e noi stessi.
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