Maurice Zundel: differenze tra le versioni

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* [[Dio]] non può perdere niente, perché ha sempre dato tutto e la sua vita è, appunto, questo dono infinito che Egli è.
*I diritti dell’uomo presuppongono che chiunque porti in se stesso il bene comune, che sia il bene comune, che sia un bene universale.
*L'[[incarnazione]] diventa vita soltanto se riusciamo a capire che, attraverso di noi è in gioco la vita stessa di Dio.
*Nessuno accetta di essere trattato da oggetto, questo vuol dire che ognuno vuol essere trattato da soggetto, vuol dire che ognuno vuol essere riconosciuto in questo essenziale (che di solito egli ignora), nella sua dignità (che spesso è il primo a non rispettare). Ritroviamo qui un dato essenziale: l'uomo nel suo valore specifico e nell'inviolabilità della sua coscienza, è una esigenza d'essere più che un essere realmente esistente. Come dire che è chiamato a farsi – invece di subirsi – e che questo cambiamento comporta tutte le tappe possibili comprese tra lo zero e l'infinito.
*I [[dogmi]] sono direzioni di pensiero.
*Il vero problema è la nostra liberazione: possiamo liberarci da questo io prefabbricato?
 
{{NDR|Maurice Zundel, ''Quale uomo e quale Dio. Esercizi spirituali predicati a Paolo VI e alla curia romana'', EMP, Padova, 1994}}