Simonetta Agnello Hornby: differenze tra le versioni

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==[[Incipit]] di alcune opere==
===''La Mennulara''===
Il dottor Mendicò improvvisamente si senti stanchissimo, con le gambe indolenzite e le braccia formicolanti. Era rimasto nella stessa posizione per più di un'ora, le mani della Mennulara strette fra le sue, accarezzandole le dita con un movimento circolare e delicato, incessante. Sollevò la mano destra, lasciando a palma aperta sul lenzuolo la sinistra, su cui poggiavano quelle ancora tiepide della defunta. <br />
Era un momento solenne, che conosceva bene e sempre lo emozionava, l'ultimo compito di un medico sconfitto dalla morte. Le chiuse le palpebre delicatamente. Poi le rassettò le mani intrecciandole le dita, gliele pose con cura sullo sterno, riordinò il lenzuolo tirandolo su fino a coprirle le spalle e finalmente si alzò per comunicare agli Alfallipe la morte della Mennulara.
 
{{NDR|Simonetta Agnello Hornby - ''La Mennulara'' - Feltrinelli}}
 
===''La zia marchesa''===
La nobiltà palermitana attraversava un periodo di rinascita, c'erano germogli di maggior cultura e responsabilità civica. Costanza doveva sposare un aristocratico e vivere a Palermo, frequentare i teatri, viaggiare, conoscere i suoi pari. Il padre le prospettò il matrimonio in questi termini: "Sei ricca e sarai padrona. Voglio per te un matrimonio combinato a tuo gradimento, così che tu sia felice, come lo sono stato io con tua madre". Che scegliesse lei, l’avrebbe portata a Palermo per conoscere giovani nobili. Era stato lapidario: doveva avvenire presto, voleva morire certo che lei fosse sistemata. Costanza, alle cui orecchie il verbo "scegliere" suonava oscuro e minaccioso, doveva obbedire, e acconsentì.