Lettera a una professoressa: differenze tra le versioni

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*Meglio passar da pazzi che essere strumento di razzismo.
*Gli esami vanno aboliti. Ma se li fate, siate almeno leali. Le difficoltà vanno messe in percentuale di quelle della vita. Se le mettete più frequenti avete la mania del trabocchetto. Come se foste in guerra coi ragazzi. Chi ve lo fa fare? Il loro bene?
*E'È l'aspetto più sconcertante della vostra scuola: vive fine a se stessa.
*Per studiare volentieri nelle vostre scuola bisognerebbe essere già arrivisti a 12 anni. A 12 anni gli arrivisti sono pochi. Tant'è vero che la maggioranza dei vostri ragazzi odia la scuola.
*Meglio un professore all'antica, d'uno che crede di essere moderno perché ha mutato le etichette.
*Non c'è nulla sul giornale che serva ai vostri esami. E'È la riprova che c'è poco nella vostra scuola che serva nella vita.
*Che siete colti ve lo dite da voi. Avete letto tutti gli stessi libri. Non c'è nessuno che vi chieda qualcosa di diverso.
*La scuola ha un problema solo. I ragazzi che perde.
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*Dir male dei poveri era ormai proibito. Non restò che piangere sul povero Pierino e sul latino.
*La lotta di classe quando la fanno i signori è signorile. Non scandalizza nè i preti nè i professori che leggono l'Espresso.
*Voi sapete di poter scartare i pezzi a vostro piacimento. Perciò vi contentate di controllare quello che riesce da per cause estranee alla scuola.
*Non vi potete più trincerare dietro la teoria delle attitudini. Tutti i ragazzi sono adatti a fare la terza media e tutti sono adatti a tutte le materie.
*Conoscere i ragazzi dei poveri e amare la politica è tutt'uno. Non si può amare creature segnate da leggi ingiuste e non volere leggi migliori.
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*Ogni popolo ha la sua cultura e nessun popolo ce n'ha meno di un altro. La nostra è un dono che vi portiamo. Un po' di vita nell'arido dei vostri libri scritti da gente che ha letto solo libri.
*Anche sugli uomini sapete meno di noi. L'ascensore è una macchina per ignorare i coinquilini. L'automobile per ignorare la gente che va in tram. Il telefono per non vedere in faccia e non entrare in casa.
*C'è silenzio, una bella luce, un banco tutto per me. E lì, ritta a due passi da me, c'è lei. Sa le cose. E'È pagata per aiutarmi. E invece perde il tempo a sorvegliarmi come un ladro.
*Così abbiamo capito cos'è l'arte. E'È voler male a qualcuno o a qualche cosa. Ripensarci sopra a lungo. Farsi aiutare dagli amici in un paziente lavoro di squadra. Pian piano viene fuori quello che di vero c'è sotto l'odio. Nasce l'opera d'arte: una mano tesa al nemico perché cambi.