Donato Carrisi: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
* Il Male alle volte ci inganna, assumendo la forma più semplice delle cose. (pag. 14)
* « Li chiamiamo mostri perché li sentiamo lontani da noi, perché li vogliamo 'diversi' », diceva Goran nei suoi seminari. « Invece ci assomigliano in tutto e per tutto. Ma noi preferiamo rimuovere l'idea che un nostro simile sia capace di tanto. E questo per assolvere in parte la nostra natura. Gli antropologi la definiscono 'spersonalizzazione del reo' e costituisce spesso il maggior ostacolo all'identificazione di un serial killer. Perché un uomo ha dei punti deboli e può essere catturato. Un mostro no. » (pag. 27)
* Mila pensava che ognuno di noi ha una strada. Una strada che porta a casa, alle persone più care, a ciò cui siamo maggiormente legati. Di solito la strada è sempre quella, la s'impara da piccoli, e ognuno la segue per tutta la vita. Ma capita che quel cammino si spezzi. A volte ricomincia da un'altra parte. O, dopo aver disegnato un percorso tortuoso, ritorna al punto in cui si era spezzato. Oppure rimane come sospeso. A volte, però, si perde nel buio. (pag. 30)
* I bambini non vedono la Morte. Perché la loro vita dura un giorno, da quando si svegliano a quando vanno a dormire. (pag. 37)
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* Non ti aiuta sapere come. Non ti serve capire perché. Non ti basta capire chi. Lui è già un passo avanti. (in copertina)
* Perché è dal buio che vengo. Ed è al buio che ogni tanto devo ritornare.
* « Questi individui sono difficili da scoprire. Da fuori appaiono del tutto normali, uomini comuni. Ma scavando sotto la superficie di normalità, ecco che appare il loro 'io' interiore. Quello che molti di loro chiamano 'la bestia'. Gorka l'ha alimentata coi suoi sogni, l'ha nutrita dei suoi desideri. A volte ha dovuto fare i conti con lei. Forse l'ha anche combattuta per un certo periodo della sua vita. Alla fine, però, è sceso a patti. Ha capito che c'era un solo modo per farla tacere: accontentarla. Altrimenti lei lo avrebbe divorato dal di dentro. » (pag. 385)
* Qualche psichiatra vi definisce sussurratori, per la vostra capacità d'incidere 
sulle personalità più deboli. 
Io preferisco chiamarvi lupi... 
I lupi agiscono in branco. Ogni branco ha un capo, e spesso gli altri lupi cacciano per lui. (pag 447)