Bologna: differenze tra le versioni

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*Il suo Teatro Comunale è fra i migliori d'Italia per le stagioni liriche di altissimo livello e per aver creato attorno a sé il primo grande pubblico wagneriano della penisola. ([[Chino Alessi]])
*''In Bologna si facciano salsicciotti i migliori che mai si mangiassero; mangiansi crudi, mangiansi cotti, e a tutte l'ore ne aguzzano l'appetito.'' ([[Ortensio Lando]])
*La "grassa" Bologna, come con vena sarcastica viene definita, è tale certamente per la ricchezza, per l'abbondanza, per lo spirito godereccio della sua gente. Ma è anche un centro di grande cultura, di eleganza , di bello stile di vita, di valore universitario mondiale. ([[Chino Alessi]])
*La "grassa Bologna" era tutt'altro che quel dedalico mondo conventuale che [[Ugo Foscolo]] aveva visto forse in un momento di cattivo umore. ([[Rino Alessi]])
*Le grandi date di Bologna erano le «prime» della stagione lirica al Teatro Comunale, in autunno (il pubblico bolognese si vantava, a giusta ragione, [[Richard Wagner|wagneriano]] dopo una famosa prima del [[Lohengrin]] diretto da [[Angelo Mariani]] ) e a [[carnevale]], il «veglione dei fiori». ([[Rino Alessi]])
*''Or chi pria leverà d'Italia il grido | Spezzando il vario, infame, antico freno? | Di martiri e d'eroi famoso nido, | Voi [[Modena]] e Bologna. Oh al dì sereno || Di libertà cresciute, anime altere | Tra i ceppi sanguinanti e gli egri esigli | E gli orrendi martòri in prigion nere, || Voi ne' tedeschi e ne' papali artigli | Chi più mai renderà, poi che un volere | Raccoglie alfin de la gran madre i figli''? ([[Giosuè Carducci]])
*Per finir poi di parlarvi di Bologna, dirò che vi si viveva allora e vi si vive sempre allegramente, lautamente, con grandi agevolezze di buone amicizie, e di festive brigate. La città dà mano alla villa e la villa alla città: belle case, bei giardini, e grandi commodi senza le stirecchiature di quel lusso provinciale che dice: «rispettatemi perché costo troppo e devo durare assai!...» ([[Ippolito Nievo]])
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*Si usava dire la "grassa Bologna" volendo alludere più che al peso degli abitanti, alla loro carnalità, al loro amore per la buona tavola e alle sane conseguenze fisiologiche di questo amore. ([[Rino Alessi]])
*''Surge nel chiaro inverno la fosca turrita Bologna, | E il colle di sopra bianco di neve ride''. ([[Giosuè Carducci]])
*''Vigna, nel mio cortil nereggia un fico | L’alberoL'albero sarto del gran padre Adamo: | Io pranzo all’ombraall'ombra de’de' suoi rami e dico: | – Vecchia Bologna, t’amot'amo!'' (Memorie Bolognesi, da [http://it.wikisource.org/wiki/Postuma/XXXVIII Postuma], [[Olindo Guerrini]])
== [[Proverbi italiani]] ==