Francesco Beccuti: differenze tra le versioni

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*''Semplice e nuda ed ali ebbe a le piante | Pito quel dì che i vostri passi scorse | e le cortesi parolette e sante | che in sì dolci maniere al cor mi porse.'' (vv. 1-4)
 
*''Guardando Giove dal balcon celeste | la spaziosa terra e 'l mar profondo, | fermò in Alessi gli occhi e disse: - Al mondo | sì bella è dunque una terrena veste? | Vaghezze in ciel non son simili a queste; | Ganimede a costui bene è secondo: | siate, a portarmi al bel viso giocondo, | piume, via più che l'altra volta preste. –'' (vv. 1-8)
 
*''Così dirmi beato anch'io potrei, | se voi non foste al pregar mio rubello: | io men non v'amo, e sete agli occhi miei | non men gentil di Ganimede e bello: | ma, s'io non ho possanza qual gli dèi | e non posso rapirvi e farmi augello, | non gravi voi, se d'abbracciarvi ingordo, | de la modestia mia talor mi scordo.'' (vv. 9-16)