Andrea G. Pinketts: differenze tra le versioni

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m non serve indentazione per incipit ed explicit
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'''Andrea G. Pinketts''' (1961 – vivente), scrittore italiano.
 
==Citazioni di Andrea G. Pinketts==
*La stessa differenza che intercorre tra un mandante e un esecutore. Mandare è elegante, sia che si mandi un mazzo di fiori, sia che si mandi affanculo qualcuno. Il gesto è leggero, etereo, perché privo dell'abbruttimento inevitabile presente nella fisicità. L'intenzione si fa parola e la parola, sì, diverrà gesto, ma gesto altrui, di quello che porta i fiori, di quello che va a fare in culo. L'esecutore, diciamolo, è più volgare. Il fattorino del fiorista che porta le rose imprecherà toccandone le spine. Il tipo mandato a fare in culo si scontrerà con l'ingombrante opulenza del deretano. (da ''Il conto dell'ultima cena'')
*Per Dirk, del saloon di Laigueglia, che è stato il Penultimo dei Neuroni e mi ha lasciato, oltre a un'immortale amicizia, una grossa responsabilità il cui nome indiano è traducibile in: "Gatta da pelare". (da ''L'ultimo dei neuroni'')
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==''Il vizio dell'agnello''==
===[[Incipit]]===
* Il cadavere leggeva il giornale del giorno prima alla pagina degli spettacoli. Gli occhi aperti, sbarrati, erano appiccicati al foglio asciutto sull'erba bagnata.<br/>Guardandolo dalla strada asfaltata, si sarebbe detto un corpo sdraiato con il volto affondato nel foglio di un giornale. Non stava leggendo, naturalmente, visto che era morto. Né prendeva il sole, né aspettava l'improbabile sole delle sette e trenta del mattino. Ma soprattutto non stava leggendo, a meno che, chi può dirlo, l'anima, prima di abbandonare il corpo ormai inservibile per andarsene chissà dove, non si fosse trattenuta un altro po', giusto per vedere, per pura curiosità, cosa davano al cinema Odeon e cosa pensava un noto critico televisivo, un po' civettuolo, di un recente special tivù sulla reincarnazione.
 
===Citazioni===
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===[[Explicit]]===
* La comunicazioni si interruppe. Nell'attesa che Caroli pescasse un altro gettone, mi rincuorai sul futuro degli eroi immaturi. Forse, quella sera, al telegiornale, la verità su Angiolotta Lavarini non sarebbe emersa. E a me sarebbero rimaste solo una polpetta ammuffita e una foto di Fabrizio.<br/>Ma noi avevamo Vanni. Un giorno Vanni sarebbe diventato una stella televisiva, ci avrebbe portati tutti davanti una telecamera. Pogo, Caroli, Fabrissi e io. Qualcuno di noi ci sarebbe andato con entusiasmo, qualcun altro controvoglia, ma avremmo finito con l'ambientarci e un giorno, inaspettatamente, ospiti dello show di Vanni, o con Vanni ospite al nostro show, avremmo, di straforo, raccontato tutto e fatto giustizia.<br/>Un giorno... Domani...
 
==''Lazzaro, vieni fuori''==