Lettera a una professoressa: differenze tra le versioni

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*Il fine giusto è dedicarsi al prossimo. E in questo secolo come vuole amare se non con la politica o col sindacato o con la scuola? Siamo sovrani. Non è più tempo delle elemosine, ma delle scelte. Contro i classisti che siete voi, contro la fame, l'analfabetismo, il razzismo, le guerre coloniali.
 
=== parte seconda - Alle magistrali bocciate pure, ma... ===
 
*Perché solo voi potete fare gli speciali? Forse al padrone preme più che funzioni il treno che la scuola. La scuola il suo figliolo ce l'ha in casa, perfino a tavola, il treno no. Al padrone basta che siate pronti a giugno a dar diplomi.
[[Fondazione Don Lorenzo Milani|http://www.donlorenzomilani.it/]]
*Il danno più profondo lo fate agli scelti. [...] Ogni volta ha visto la sua pagella migliore di quella dei compagni che ha perso. I professori che hanno scritto quelle pagelle gli hanno impresso nell'anima che gli altri 99 (su 100) sono di cultura inferiore. A questo punto sarebbe un miracolo se la sua anima non ne sortisse malata.
*Una scuola che seleziona distrugge la cultura. Ai poveri toglie il mezzo d'espressione. Ai ricchi toglie la conoscenza delle cose.
*La scuola selettiva è un peccato contro Dio e contro gli uomini. Ma Dio ha difeso i suoi poveri. Voi li volete muti e Dio v'ha fatto cechi.
*Il vigile sopporta in silenzio. Ha capito cosa vuole il padrone. Si chiama disordine solo quello che fanno gli operai quando scioperano, seri, ordinati, mossi da una necessità disperata.
*Il sapere serve solo per darlo.
*Sono i ragazzi che hanno sciupato voi o voi i ragazzi?
*Mi hanno detto che perfino in seminario ci sono dei ragazzi che si tormentano per trovare la ''loro'' vocazione. Se gli aveste detto fin dalle elementari che la vocazione l'abbiamo tutti eguale: fare il bene là dove siamo, non sciuperebbero gli anni migliori della loro vita a pensare a se stessi.
*Quando i laureati criticano la scuola e la dicono malata si dimenticano d'esserne i prodotti. Hanno poppato l'infezione fino ai 25 anni. Non sono più capaci di pensare che possa valer qualcosa chi non ha fatto i loro studi.
*Ogni popolo ha la sua cultura e nessun popolo ce n'ha meno di un altro. La nostra è un dono che vi portiamo. Un po' di vita nell'arido dei vostri libri scritti da gente che ha letto solo libri.
*Anche sugli uomini sapete meno di noi. L'ascensore è una macchina per ignorare i coinquilini. L'automobile per ignorare la gente che va in tram. Il telefono per non vedere in faccia e non entrare in casa.
*C'è silenzio, una bella luce, un banco tutto per me. E lì, ritta a due passi da me, c'è lei. Sa le cose. E' pagata per aiutarmi. E invece perde il tempo a sorvegliarmi come un ladro.
*Così abbiamo capito cos'è l'arte. E' voler male a qualcuno o a qualche cosa. Ripensarci sopra a lungo. Farsi aiutare dagli amici in un paziente lavoro di squadra. Pian piano viene fuori quello che di vero c'è sotto l'odio. Nasce l'opera d'arte: una mano tesa al nemico perché cambi.