Ermes Ronchi: differenze tra le versioni

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*Il [[Regno dei Cieli|Regno]] che deve venire è il mondo come Dio lo sogna.<ref>Da [http://it.gloria.tv/?media=102752 ''Le ragioni della speranza'', Rai Uno, 24 luglio 2010].</ref>
*L'ultimo posto non è un castigo: è il posto di Dio, infatti lì troviamo il Signore Gesù, venuto non per essere servito, ma per [[servire]]. Quando venne tra noi, non trovò posto se non nel legno di una mangiatoia. Quando se ne andò, trovò posto soltanto sul legno della Croce, quel poco di legno che bastava per morire. «Chi vuol essere il primo, sia il servo di tutti» {{NDR|[[Gesù#Vangelo secondo Marco|Mc.]] 10, 44}}. L'ultimo posto è il posto di chi ama di più.<ref name=28ago/>
*La [[croce cristiana|Croce]] è l'abisso dove Dio diviene l'amante.<ref name=20nov/>
*La mia [[identità]] è in divenire perenne. Non ho un'identità da proteggere, ho un'identità da realizzare, un'identità che avanza, che cresce, che evolve. La mia identità di oggi non è più quella di ieri. Chi sono io? Sono le mie idee che ho cambiato, le emozioni che ho avuto, belle o brutte, sono la mia volontà. La mia identità è il comporsi di tutte queste cose, per cui sono braccia che si stendono, non sono radici immobili.<ref name=Intervista2>[http://www.ccdc.it/UpLoadDocumenti/Intervista-Ronchi.pdf Intervista a Ermes Ronchi, 16 ottobre 2009]</ref>
*Mentre tutta la nostra storia sembra avanzare per esclusioni, separazioni, barriere, per deportazioni di nemici, il [[Regno di Dio]] è il sogno di un amore che non esclude nessuno.<ref name=20nov/>
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*L'intera [[esistenza]] altro non è che la gioia e la fatica di liberare tutta la luce sepolta in noi.
*È facile essere credenti senza bontà; è facile anche essere teologi e preti senza bontà. È facile ed è mortale. Funzionari delle regole e analfabeti del cuore. Difensori della sana dottrina e indifferenti al dolore. Ma è l'uomo la strada maestra della Chiesa, sempre.
*Essere in [[croce cristiana|croce]] è ciò che Dio deve nel suo amore all'uomo che è in croce. L'amore conosce molti doveri, ma il primo di questi doveri è di essere con l'amato. Solo un Dio sale sulla croce ed entra nella morte perché nella morte entra ogni suo amato. Qualsiasi altro gesto ci avrebbe confermato in una falsa idea di Dio. Solo la croce toglie ogni dubbio. Qualunque uomo, qualunque re, se potesse, scenderebbe dalla croce. Solo un Dio non scende dal legno. La croce è l'abisso dove Dio diviene l'amante, genesi perfetta di Dio fra gli uomini. [...] Le braccia di Gesù, inchiodate e distese in un abbraccio che non può rinnegarsi, sono le porte dell'Eden spalancate per sempre, sono cuore dilatato fino a lacerarsi molto prima del colpo di lancia, sono accoglienza di ogni creatura, alleanza con tutto ciò che vive: genesi dell'uomo in Dio. Perché l'amato nasce dalle ferite del cuore di chi lo ama. L'uomo nasce dal cuore trafitto del suo Creatore. E capisce che la vita non è possesso o rapina, ma dono di sé; che Dio e la vita sono dono reciproco di sé. Allora la croce è davvero la gloria di Dio, l'ora gloriosa della vita.
*Prima di [[risurrezione|risorgere]] egli ''è disceso agli inferi'', nel fondo oscuro della storia e della materia, per darle energia e direzione verso la luce, l'amore, la libertà. Se io comincio a pensare che nelle profondità della materia e della mia carne, nelle parti più oscure del mio essere, egli è sceso per illuminare e trasfigurare, per risuscitare amore e bellezza, allora anch'io partecipo alla risurrezione di Cristo che risorge per l'eternità dal fondo del mio essere, energia che ascende, germe di vita, vita germinante.
*Il [[Gesù|Signore Gesù]] cammina per le strade del mondo perché il suo cielo è la terra, il suo cielo sono gli altri. Egli abita nei passi dei cercatori ed è seduto alla destra di ciascuno di noi.
 
==Note==